Gigi Proietti è stato più volte a Formia. In questa foto di fine anni settanta – inizio anni ottanta in una Formia città piena di vita è fotografato mentre pranza al Ristorante Giano ora denominato Zi Anna.

Un grande attore italiano raggiunge nel paradiso degli artisti Alberto Sordi, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Enrico Maria Salerno. Stiamo parlando di Gigi Proietti, deceduto nel giorno del suo compleanno a ottanta anni. Nonostante fosse ricoverato da giorni, nella clinica romana di Villa Margherita non aveva perso lo humour che lo ha sempre contraddistinto. Fabrizio Lucherini è medico radiologo della clinica: «Quando gli ho fatto la tac, pochi giorni fa, ironizzava sulle sue condizioni: “Come vado? Je la faccio?”, chiedeva. Non l’ho mai percepito ansioso e preoccupato. Era lui, è sempre stato lui». È il racconto fatto all’Adnkronos. «Da anni era un cardiopatico grave ed è venuto qui il 17 ottobre scorso già in condizioni preoccupanti. Anche diversi anni fa – continua – per motivi analoghi, aveva avuto un ricovero, ma questa volta era diverso».

«Il problema di un cuore che non funziona bene crea uno scompenso su tutto il resto, dando il via a patologie multiorgano. Negli ultimi giorni – prosegue – si è aggravato moltissimo. Gli ho fatto la tac che era ancora lucido, ma c’erano davvero troppe complicanze». «Di lui conservo ancora un ricordo di qualche anno fa – aggiunge il medico – quando con la squadra di calcetto avevamo vinto una coppa e andammo a festeggiare nel suo ristorante preferito. Lui era lì con delle persone, lo abbiamo chiamato al tavolo per un brindisi ed è rimasto con noi al tavolo. Uno di noi, divertente, umile. Abbiamo perso forse il più grande attore di tutti i tempi, io una folla come quella di questa mattina qui in clinica non l’ho mai vista per nessuno».

MARESCIALLO ROCCA comandante della stazione di Viterbo

Con la morte di Gigi Proietti, avvenuta questa notte a Roma, se ne va anche un pezzo dell’intenso legame dell’attore con la città di Viterbo, della quale era diventato cittadino onorario nel 2013.

Proietti-maresciallo dei carabinieri, comandante di stazione – che nella serie televisiva era in piazza San Lorenzo – arrivò in città nel 1995 per le riprese della prima stagione.

La serie durò un decennio, sino al 2005 e, comunque, è costantemente replicata dalla Rai Canale Premium 25, anche stasera.

Sarà celebrato all’interno della Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma il funerale di Gigi Proietti.

La cerimonia funebre si terrà giovedì 5 novembre 2020 e il giorno precedente, mercoledì 4 novembre, verrà probabilmente allestita la camera ardente in Campidoglio.

Non è chiaro, invece, se il pubblico potrà partecipare alla cerimonia e con quali modalità, viste le restrizioni già attive per limitare la diffusione dei contagi del coronavirus e il nuovo DPCM che il presidente Conte firmerà nelle prossime ore.

È probabile, anche per evitare assembramenti, che la cerimonia possa essere seguita con una diretta televisiva sui canali Rai ed è possibile che gli ingressi in chiesa e forse anche in piazza verranno contingentati.

Ma non è escluso, tuttavia, che per scelta della famiglia e per questioni legate all’emergenza coronavirus, le esequie possano svolgersi in forma totalmente privata.

Fino al giorno della Cerimonia il Colosseo e il Campidoglio saranno illuminati con una fotografia del grande attore romano.

“Meritava un funerale diverso. Se non ci fosse stato il Covid tutto il Lazio sarebbe arrivato a Roma per dargli l’ultimo saluto, purtroppo non sarà così. Ci saranno poche persone e solo quelle autorizzate”, ha dichiarato all’AdnKronos, Marco Pupin direttore tecnico per anni al teatro Sistina.

Gigi Proietti è morto all’alba di oggi, 2 novembre, nel giorno del suo ottantesimo compleanno.

Era ricoverato da giorni nella Clinica Villa Margherita di Roma a causa di problemi cardiaci.

Tanti fiori e messaggi d’addio sono stati lasciati all’esterno della struttura romana da amici e fan del popolare attore; la sindaca Virginia Raggi ha già annunciato che verrà proclamato il lutto cittadino per il giorno del funerale.