La tradizione del Mak P ha origine nel mondo militare: la cerimonia nacque nel 1840 presso l’Accademia militare di Torino. In quell’anno un decreto regio fissò in tre anni la durata dei corsi per ottenere la nomina a sottotenente. L’espressione conquistò subito popolarità tra i giovani; gli anni furono poi convertiti in giorni e gli allievi presero l’abitudine di fare il conto alla rovescia, scrivendo i giorni che mancavano alla fine perfino sulle lavagne. Mak P divenne così l’espressione tipica, ripetuta di anno in anno, dell’avvicinarsi alla conclusione del corso di formazione degli ufficiali.

Da questa tradizione è derivato un tipo di rito più recente, noto informalmente come “I cento giorni”, che prevede festeggiamenti dell’intera classe dei maturandi a cento giorni dalla fine dell’anno o dall’inizio dell’Esame di Stato.

Dal 1840 ad oggi quindi sono cambiate molte cose e quella antica tradizione militare si è trasformata in un giorno di festeggiamenti, ricordi e anche tanta malinconia.

L’11 marzo noi studenti dell’ultimo anno abbiamo festeggiato i nostri cento giorni dall’esame, una data che sembrava così lontana e che invece è arrivata anche per noi. Forse per la prima volta entrando in classe quella mattina si respirava un’aria diversa, un po’ d’ansia, qualche accenno di paura per la prova che ci attende e soprattutto tanta malinconia per questi anni bellissimi che così, all’improvviso, ci stanno scivolando via dalle mani.

Come è usanza, durante l’intervallo ci siamo riuniti con tutti i professori nella palestra esterna per vivere tutti insieme l’emozione ma anche l’ansia per la fine di un percorso importante. In seguito, dopo aver scattato varie foto con i docenti ed i compagni, siamo rientrati nelle classi per terminare le ore di lezione, per una volta vestiti in modo elegante e sicuramente diverso dal nostro solito “outfit”.

Al termine dell’orario scolastico ci siamo recati a Sperlonga dove, insieme ai ragazzi di tutte le sezioni, abbiamo affittato una casa in cui trascorrere due giorni di festeggiamenti. La casa che ci ha accolti aveva accesso diretto sulla spiaggia, così abbiamo potuto tutti insieme vedere il tramonto in riva al mare e passare molte ore li, grazie anche alla splendida giornata di sole che ci ha accompagnato quel giorno. Sicuramente non è stato semplice restare sempre uniti perché eravamo più di sessanta studenti, ma nonostante ciò è stato un momento importante per conoscerci meglio e per stringere amicizia anche con quei ragazzi con cui avevamo meno confidenza. Infatti per organizzare tutto è servita la collaborazione di vari alunni di ogni sezione, ad esempio per fare la spesa e far andare tutto per il meglio. Finiti i festeggiamenti, siamo ritornati ai nostri soliti ritmi, alle interrogazioni, ai compiti in classe, alla simulazione delle prove dell’esame di Stato, ma sicuramente tutti arricchiti dall’esperienza vissuta. Mi auguro infatti che tutti i presenti portino per sempre un bel ricordo dentro di loro, sia del percorso scolastico iniziato quando eravamo poco più che ragazzini e che stiamo per terminare da adulti (o quasi) pronti ad intraprendere una nuova vita, sia dei festeggiamenti fatti per un momento importante come il giorno del MaK P.

 

Morena Rosato IIIE

Liceo Classico Vitruvio Pollione