“Esistono storie, fatte di dolore, sofferenza e abusi che devono essere raccontate, che non possono semplicemente essere rinchiuse tra le pagine o nei trafiletti dei libri di storia.

Perché sono le storie, tragiche e terribili, che accomunano, purtroppo, migliaia di vittime, tra donne, uomini e bambini, di quello che è stato considerato il più grande stupro di massa della storia d’Europa, e di cui si macchiarono i Goumiersappartenenti al Corpo di spedizione francese.

Nel rispetto di chi è stato oggetto di tali violenze, delle tantissime donne che hanno subito sulla propria pelle l’onta non solo del sopruso fisico, ma anche quello psicologico fatto di emarginazione e rigetto da parte della società di allora, segnato da gravidanze “nascoste”, figli non voluti, casi di pazzia, ho depositato una proposta di legge regionale finalizzata all’istituzione della “Giornata in memoria delle Marocchinate”.

Il testo è stato elaborato grazie al prezioso contributo e supporto di Moira Rotondo, già vice sindaco, assessore e consigliere del Comune di Pontecorvo, ed oggi coordinatrice cittadina di Forza Italia a Pontecorvo e coordinatrice provinciale di Frosinone di Azzurro Donna.

Proprio Pontecorvo ha ricoperto un ruolo fondamentale nel portare alla luce questi spregevoli fatti, poiché proprio lì, si riunirono per la prima volta nel 1951 alcune delle donne sopravvissute a quelle atroci violenze.

Da Pontecorvo ha avuto inizio, nel corso del 2019, in occasione del 75° anniversario di questi tragici fatti, un’operazione di riscoperta che ha coinvolto per la prima volta le istituzioni, con decine di Comuni e la stessa Provincia di Frosinone, che hanno adottato, in maniera politicamente trasversale, la cosiddetta “Mozione Rotondo”, dal nome del delegato alla cultura Moira Rotondo, e con cui si sono impegnati a promuovere la conoscenza delle “marocchinate”.

Il testo proposto prevede, in  occasione della Giornata in memoria delle Marocchinate, la possibilità, da parte della Regione, della Città metropolitana di Roma capitale, delle Province e dei Comuni di promuovere, nell’ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, anche in collaborazione con le università, gli istituti scolastici e le associazioni culturali e del terzo settore, iniziative quali la realizzazione di convegni, incontri, dibattiti e mostre sulle Marocchinate, la Seconda Guerra Mondiale, gli stupri di guerra e la violenza di genere, l’intitolazione di strade, luoghi, siti, monumenti alla memoria delle Marocchinate, la pubblicazione di studi e approfondimenti sul tema e l’assegnazione di premi, riconoscimenti, borse di studio per pubblicazioni, docufilm, rappresentazioni cineteatrali, tesi di laurea e/o di dottorato sulla storia degli eccidi e delle violenze avvenute sul territorio regionale.

Un atto che come rappresentante delle istituzioni ritengo dovuto perché se il ricordo può mutare il rispetto della memoria e della nostra storia non possono in alcun modo essere condannati all’oblio”.

Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia e presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone.

Bivacco sui Monti Aurunci dei marocchini prima dell’inizio degli stupri
Una scena del film La Ciociara, dopo lo stupro di massa nella chiesa a danno della madre e della figlia.

Le associazioni nazionali Italia Nostra Onlus e AICC Associazione Italiana di Cultura Classica affiliata all’UNESCO – Delegazione di Gaeta – condividono il progetto e formulano una proposta.

Per Italia Nostra Onlus firmano la Sezione di Fondi e dei Monti Aurunci e la Sezione del Golfo di Gaeta – Scauri che chiedono che sia stabilita una giornata uguale per tutti i comuni: il 14 maggio.

La data è quella appunto del 14 maggio 1944 quando le truppe marocchine comandate da ufficiali francesi sfondarono la linea tedesca percorrendo un tratto dei Monti Aurunci ritenuto invalicabile.

Da quel momento il loro comandante il generale francese Alphonse Juin diede a loro cinquanta ore di libertà di saccheggio.

E da quel momento si è macchiato per sempre l’onore del Corps expéditionnaire francais en Italie impegnato nell’Operazione Diodem.

Il Santo Padre Pio XII si rifiutò di ricevere il generale Juin ed ottenne che questi soldati non transitassero per Roma capitale.