Il Policlinico del Golfo è ritornato prepotentemente all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Nel giro di tre giorni si sono susseguiti comunicati, conferenze e discussioni. Ha aperto le danze Forza Italia con un incontro con la stampa nella Sala Sicurezza del Comune di Formia. Protagonisti Pino Simeone, presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale del Lazio, i consiglieri comunali Eleonora Zangrillo, Tania Forte e Gianluca Taddeo. Incontro proficuo e soddisfacente organizzato da un infaticabile Eleonora Zangrillo, che ha visto anche tra gli spettatori – in silenzio – il primo cittadino Paola Villa e l’assessore di Ventotene – formiano doc del PD – Francesco Carta, un combattente da sempre per la sanità pubblica. Il giorno dopo 20 maggio in consiglio comunale, come spiega il sindaco: “abbiamo preso impegni chiari: la sanità del sud pontino va ridisegnata e i servizi di Emodinamica garantiti su h24, risonanza magnetica aperta anche ai pazienti esterni, potenziamento delle professionalità interne, in particolare per l’anestesia e la terapia intensiva”.

L’esterno del Policlinico

E ancora il 21 maggio il direttore generale dell’ASL di Latina Giorgio Casati e il direttore sanitario aziendale Giuseppe Visconti hanno presentato il progetto ospedaliero: “Se tutti gli attori lavoreranno in maniera coordinata, in due anni e mezzo l’ospedale potrebbe essere terminato, cercando di bruciare le tappe burocratiche. L’area individuata dalla Regione Lazio è quella della ex Enaoli, tra l’Appia lato Nord e lato Sud, in posizione baricentrica rispetto ai comuni serviti con doppio accesso, il principale dalla Variante Appia e il secondario da Appia lato sud. È prevista la realizzazione di un’area a verde nella zona di rispetto che separa la struttura dal vicino depuratore che insieme con il centro di conferimento rifiuti costituiscono le principali criticità e sono fonte di preoccupazione per i residenti. Prevista inoltre l’eli superfice”.

Interni del Policlinico

La struttura, costituita in tre padiglioni e pensata anche per eventuali pandemie, presenta entrate separate per emergenza: materno-infantile, infettivi, oltre che percorsi differenziati per degenza e cura da una parte, e visitatori dall’altra. Luce naturale, sicurezza e comfort per pazienti e personale sono le caratteristiche della struttura che dovrà essere pronta anche a ricevere innovazioni future per migliorare sempre l’efficienza ospedaliera. I servizi, come spiegato dai dirigenti Asl, sono facilmente separabili gli uni dagli altri per poter intervenire in caso di necessità, così un letto normale può diventare di terapia intensiva e in caso di maxi emergenza, c’è la possibilità di aumentare l’offerta montando dei moduli collegati. Il passaggio successivo sarà l’invio alla Regione Lazio per l’approvazione, per passare poi fra un anno allo step successivo del progetto esecutivo. I dati caratteristici del Policlinico del Golfo:173 posti letto estensibili fino a 253 posti, 58.000 mq, tre edifici collegati da terrazze e giardini, Eli superfice, per una spesa di ottantacinque milioni. Tempi previsti: progetto esecutivo entro dicembre 2021 – inizio 2022 e termine entro dicembre 2023.

Il Policlinico visto dall’alto

Subito dopo hanno fatto sentire la loro voce anche la Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine con Francesco Carta che ha elencato tutte le criticità attuali del Dono Svizzero e, poi, il primo cittadino di Castelforte Giancarlo Cardillo felice di un futuro migliore per la sanità comprensoriale. Un quesito va posto e, successivamente, approfondito: il sindaco Cosmo Mitrano si sta spendendo energicamente, anche ricevendo sostanziose donazioni, per il locale nosocomio Mons. Luigi Di Liegro. Avrà un futuro il nosocomio gaetano? E l’attuale Dono Svizzero? E l’Ospedale degli Eroi di Minturno, il più antico nosocomio territoriale con uno statuto, stilato all’atto della fondazione, che lo blinda da eventuali speculazioni edilizie. Pino Simeone, con pragmatismo politico, ha osservato: “Non discutiamo più sulla scelta del luogo. L’area ex Enaoli è proprietà della Regione Lazio. Pensiamo che cosa significherebbe insabbiarci negli espropri e nei ricorsi. Ora dobbiamo solo andare avanti, soddisfatti di quanto tutti insieme abbiamo fatto”.