I coordinatori del Gruppo Civico Minturno Libera, Daniele Amitrano e Emilio Polidoro tornano sulla procedura di riequilibrio economico finanziaria (pre-dissesto) attuata dall’Amministrazione Stefanelli nel 2016, in cui sono stati riconosciuti circa 3,5 milioni di euro di debiti fuori bilancio e sanati nell’arco di tre anni, sostenendo che in realtà dal 2016 ad oggi, non c’è stata alcuna approvazione né dalla Corte dei Conti né dal Ministero dell’Economia.

LA PROCEDURA DI PRE-DISSESTO FINANZIARIO

Infatti, la procedura prevede che il Consiglio dell’Ente locale delibera un piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata massima di dieci anni, che corredato del parere dell’Organo di revisione economico-finanziario, viene trasmesso alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei conti ed alla Commissione di cui all’art. 155 del T.U.E.L.31; la quale svolge la necessaria istruttoria anche sulla base delle delibere della Sezione delle autonomie della Corte dei conti. La relazione finale, redatta dalla commissione, e trasmessa alla Sezione regionale della Corte dei conti, che delibera sull’approvazione o sul diniego del piano, valutandone la congruenza ai fini del riequilibrio. Tale delibera può essere impugnata, nelle forme del giudizio ad istanza di parte, innanzi alle SS.RR. della Corte dei conti in speciale composizione, nell’esercizio della propria giurisdizione esclusiva in tema di contabilità pubblica, ai sensi dell’art. 103, secondo comma della Costituzione. Ai fini del controllo dell’attuazione del piano di riequilibrio finanziario approvato, l’Organo di revisione economico-finanziario dell’Ente trasmette ai Ministeri dell’Interno ed alla competente Sezione regionale della Corte dei conti ogni semestre, una relazione sullo stato di attuazione del piano e sul raggiungimento degli obbiettivi intermedi fissati, nonché, entro il 31 gennaio dell’anno successivo all’ultimo di durata del piano, una relazione finale sulla completa attuazione dello stesso e sugli obbiettivi di riequilibrio raggiunti.

MINTURNO LIBERA: LA VERITÀ E’ CHE IL MEF E LA CORTE DEI CONTI NON HANNO MAI AUTORIZZATO IL PRE-DISSESTO

E dopo aver consultato gli atti della Corte dei conti e del Ministero del’Economia e delle Finanze, in una nota, Daniele Amitrano scrive: “Questa è la verità sulla famosa uscita dal pre dissesto finanziario gridata ai quattro venti dalla nostra amministrazione: la Commissione ha ritenuto che il “Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Minturno non sia del tutto in linea con i contenuti richiesti dalle disposizioni normative di riferimento ed alle indicazioni contenute nelle Linee guida elaborate dalla Corte dei Conti” (Deliberazione n. 53/2020/PRSP del 21/07/2020). Leggendo bene i documenti, sembrerebbe, inoltre, che non è mai stato autorizzato nemmeno l’ingresso nella situazione di pre-dissesto finanziario, il che vorrebbe dire che per oltre quattro anni i nostri amministratori hanno creato un paravento inesistente per aumentare la tassazione e giustificare le proprie inefficienze. Tra i tanti spot forse il primo cittadino e i suoi assessori si sono dimenticati di comunicarlo. Voi ne sapevate nulla? La verità è che sono troppo impegnati a farvi vedere un’altra realtà”.

E continua l’avvocato Polidoro: “Apprendiamo con piacere dalla stampa che qualcuno dell’Attuale amministrazione ogni tanto prova a rispondere alle nostre note, ma chiaramente davanti a documenti, fatti e dati oggettivi incontrovertibili, si tenta di virare l’attenzione del popolo su altro. Apprezziamo il tentativo del Vice-sindaco, nonché delegato al bilancio, di provare a giustificare l’ingiustificabile ma basterebbe leggere attentamente la delibera 53/2020 della Corte dei Conti per sbugiardare quanto affermato dallo stesso: “Il Comune di Minturno (LT), con delibera consiliare n. 39/2016 e n. 8/2017, ha fatto ricorso e adottato un piano di riequilibrio finanziario pluriennale, su cui la Commissione ha ritenuto che il Piano non sia del tutto in linea con i contenuti richiesti dalle disposizioni normative di riferimento ed alle indicazioni contenute nelle Linee guida elaborate dalla Corte dei conti”.

“Orbene – continua l’avv. Polidoro – , questa situazione è totalmente addebitabile all’attuale Maggioranza (e non alle precedenti amministrazioni). Infatti la stessa Giunta, subito dopo aver aumentato le indennità di Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio, ha avviato la procedura per la dichiarazione di pre-dissesto. Già questo atto è palesemente contraddittorio: prima si aumenta la spesa degli Amministratori e poi si dichiara che le Casse Comunali sono incapienti. Ma c’è di più: uscire dal pre-dissesto è oggettivamente una cosa complicata, forse più che uscire dal dissesto, in quanto per terminare quest’ultimo basta saldare i debiti (tutti, o addirittura solo in parte se si fa la cosiddetta “uscita semplificata”), mentre per il pre-dissesto ci dovrebbero essere voci attive nel bilancio comunale, il che, per un comune, è sempre cosa delicata e difficile”.

“Per questo motivo – conclude – , da più parti era stato sconsigliato al Sindaco ed alla sua squadra di avviare tale procedura; infatti, finché si ha buona disponibilità di cassa, non bisognerebbe mai infognarsi in queste procedure, che, tra l’altro, obbligano l’amministrazione a mantenere al massimo tasse e costo dei servizi. Quindi, la Corte dei Conti, ribadendo quanto già posto all’attenzione dell’amministrazione con la Deliberazione 68/2017, del 27/12/2017, in cui lo stesso Organo giudicante aveva evidenziato “incongruenze e lacune che attengono ad aspetti sensibili della gestione finanziaria di cui trattasi nonché alla proposta manovra di equilibrio”, ha semplicemente ribadito le stesse perplessità emerse già 3 anni prima e a cui l’Amministrazione illuminata non ha dato riscontro, e ciò ha portato all’attuale sospensione del giudizio sul piano di riequilibrio finanziario. Questo modus operandi ha però permesso all’attuale Giunta di mantenere la tassazione ed i costi dei servizi ai massimi livelli, quindi se si deve ringraziare qualcuno è soltanto il popolo minturnese, che, nonostante il periodo di difficoltà economica, con il pagamento delle tasse, ha ricoperto il debito accumulato e ha consentito ai nostri amministratori di percepire una indennità maggiorata del 20% rispetto alle precedenti, manovra subdola e inaccettabile poiché eseguita subito prima di avviare la procedura di pre dissesto finanziario, la quale non avrebbe consentito un aumento delle loro indennità”.

Accuse gravi mosse dal Gruppo Civico che critica la scelta incoerente della maggioranza che una parte grida al pre-dissesto e dall’altra si aumenta le indennità. Infine Minturno Libera sottolinea che solo grazie allo sforzo contributivo dei cittadini, dovuto all’ingiustificato aumento delle tasse, l’Amministrazione Stefanelli è riuscita a rientrare nei debiti, senza di fatto creare nuovi servizi o potenziare quelli già attivi sul territorio comunale.

Attendiamo, ai sensi dell’art. 8 della legge sulla stampa 47/1948 (diritto di replica), le dichiarazioni e i chiarimenti in merito a tale questione da parte della maggioranza comunale.