La prima sede della Clinica Costa distrutta dai tedeschi

Da quasi un secolo, per la precisione da 92 anni, la storia della clinica si fonde con quella della città di Formia e di tutto il comprensorio del Golfo. Con caparbietà e passione ogni volta un componente della famiglia Costa passa il testimone a un altro membro della famiglia stessa, con l’obiettivo di superare al meglio il presente e costruire il futuro.

E la sua storia lo dimostra: la Clinica fu fondata nel 1928 in un edificio appositamente costruito e ha rappresentato per anni un validissimo presidio sanitario nella zona sprovvista di ospedali pubblici.

Solo quattro anni dopo, nel 1932, fu necessario aggiungere un altro edificio contiguo. Per anni la clinica – allora “Casa di Cura Villa Costa” – erogò assistenza chirurgica e specialistica ai cittadini di una vasta zona, avvalendosi anche di consulenze specialistiche di valenti docenti universitari.

Il busto del fondatore Tommaso Costa realizzato dal Maestro Cristoforo Sparagna

Nel 1944, il territorio e la sua comunità vissero i momenti più bui e tragici a causa dei noti eventi bellici; la Clinica fu distrutta dai tedeschi in ritirata. Stessa sorte subì buona parte della città di Formia.

La Clinica fu annientata dopo che il suo personale aveva prestato soccorso con le strutture a disposizione alle persone colpite dai numerosi bombardamenti. L’opera umanitaria ebbe seguito, con mezzi di fortuna, anche lodevolmente, durante lo sfollamento che avvenne sulle colline.

La prima sede della Clinica Costa distrutta dai tedeschi

Dopo l’arrivo degli alleati si pensò subito alla rinascita; negli ultimi mesi del 1945 e dopo la morte del professore Tommaso Costa, la moglie Maria Rosaria Iodice Costa e i figli Mario e Gianni, ancora giovanissimi, riaprirono la clinica prendendo in affitto una villa sul lungomare di Vindicio: Villa Danese, attrezzata in poco tempo a casa di cura. Ancora bella e visibile quasi di fronte all’ex Stabilimento Balneare Frungillo, la struttura ospedaliera prese il nome di “Clinica Tommaso Costa ” in ricordo del fondatore deceduto ed ebbe anche una succursale a Conca di Gaeta, nei locali a forma di imponente castello che nel periodo prebellico fu adibito a sede dell’ex Colonia Vittorio Emanuele.
Questi ultimi locali furono attrezzati dalla famiglia Costa per la cura delle malattie extra-polmonari.

Maurizio Costa con il figlio Gianni

Nel 1964, la Clinica si trasferì in nuovi e moderni locali costruiti secondo i più aggiornati dettami dell’ingegneria medica e con ogni possibile comfort per i ricoverati.

Qui venivano ricoverati i malati di TBC bisognosi di cure specifiche e, come si pensava a quei tempi, soprattutto di sole e aria di mare. Provenivano da tutto il Centro – Sud.
Successivamente, a partite dagli anni ottanta, questo imponente edificio divenne l’archivio dell’Ospedale Provinciale Dono Svizzero di Formia e lo è tuttora.

Oggi come ieri le strutture sanitarie sono efficienti e aggiornate e il personale è preparato, cortese e qualificato professionalmente. Il complesso, con circa 120 posti letto, è collocato nell’immenso verde di un vasto parco con piante aromatiche e resinose, particolarmente riposante e distensivo per i pazienti.

La Clinica pone al servizio dei pazienti strutture, mezzi e personale in grado di assicurare la migliore ospitalità insieme alle cure e all’assistenza più appropriata. Con questi valori la Clinica si avvicina al suo centenario; mancano otto anni.

La villa utilizzata nel 1946