Ri-Conoscere il Disagio – Iniziare dal Natale. Disagio, un termine che nasconde tante verità, a volte troppe per essere pronunciato senza la possibilità di cadere vittima dello stigma che ancor oggi si diffonde in lungo e in largo nelle scuole, nei circoli, nelle palestre, ovunque ci sia terreno fertile per far crescere la pianta dell’indifferenza. Chi lo ha conosciuto riesce a distinguerlo in mezzo a mille altre condizioni di vita che quotidianamente circondano la nostra esistenza. Ma andiamo a conoscere il “disagio”. Troppo spesso incontriamo persone che ritengono essere immuni o meglio che immaginano di non essere mai essere attaccati dal “virus” del disagio. Questi non bussa alla porta ma passa attraverso i muri, dalle finestre, da piccole ferite inferte alla nostra anima e al nostro cuore. Da quel momento inizia il suo viaggio minando la serenità della persona, della famiglia, della casa, di coloro che circondano l’essere umano affetto da questa strana e diversa condizione di vita. Il disagio veste un abito per ogni “occasione”: depressione, ansia, ludopatia, malattia, alcool, droga, cinismo, ribellione, violenza, indebitamento, usura, chiusura al mondo e alla vita, perché si ha la sensazione che nessuno possa saper ascoltare realmente, nessuno possa accorgersi della propria fragilità e del bisogno di essere considerati ed è da questo momento in poi, dopo aver ri-conosciuto che si tratta di una situazione difficile che l’elemento del nostro racconto fa la sua comparsa divenendo al contempo protagonista delle nostre vite. In quel preciso istante la condizione umana si modifica radicalmente : alcuni si allontanano, altri ti evitano, altri ancora hanno timore di non sapere cosa fare e scappano via. E così l’indebolimento psicofisico porta il disagio a occupare spazi e tempi della nostra essenza, della nostra quotidianità, della nostra vita. Come un’ameba si nutre del contenitore che la ospita così il disagio cerca il modo per farsi largo attraverso le deboli difese che il nostro cervello ha attivato. Non aspettiamo che qualcuno ci tenda una mano per chiedere il nostro aiuto perché la Dignità a volte diventa una barriera insormontabile ma facciamo noi il primo passo.