Un dramma familiare, all’interno della casa che dovrebbe essere luogo di affetti, di riposo e di solidarietà umana.

Nel corso dell’odierna mattinata di venerdì 11 settembre agenti del Commissariato di P.S. di Terracina, su richiesta pervenuta via 113 intervenivano presso un’abitazione ove era stata segnalata una violenta lite in famiglia.

I poliziotti giunti immediatamente sul posto, venivano intercettati da alcuni vicini che indicavano l’abitazione dalla quale erano state udite grida di aiuto da parte di una donna.

Non appena gli agenti accedevano all’interno dell’immobile si rendevano conto della gravità dei fatti individuando la donna quarantacinquenne, a terra e sanguinante, che presentava diverse ferite da arma da taglio.

Su indicazione di un vicino veniva indicata la presenza del convivente che si trovava ancora all’interno dell’appartamento brandendo un coltello di grandi dimensioni e la figlia maggiorenne della coppia, anch’essa in casa, che si era rinchiusa in una stanza.

L’uomo, dopo aver tentato di uccidere la coniuge – con cui è in atto la separazione ma permane la convivenza – all’arrivo della Polizia desisteva dagli intenti omicidi volgendo verso sé stesso analoga violenza e infliggendosi sull’addome e al collo ferite con un grosso coltello.

Solo grazie al pronto intervento degli agenti l’uomo non riusciva nell’intento suicidario ma riportava gravissime ferite per le quali veniva trasportato con eliambulanza presso un Ospedale di Roma per essere sottoposto a delicato intervento chirurgico.

La donna, salva grazie anche all’intervento di un vicino che era accorso sentendo le grida di aiuto trovando il suo aggressore mentre la sovrastava e le infliggeva ripetute coltellate, è stata trasportata presso il pronto soccorso dell’Ospedale A. Fiorini di Terracina, fortunatamente non si trova in pericolo di vita.

All’interno dell’abitazione la polizia giudiziaria e la polizia scientifica rinvenivano e sequestravano il coltello utilizzato, inoltre repertavano indumenti e oggetti imbrattati di sangue che sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’autore dei gravi fatti, cinquantatreenne di origini campane, è in stato d’arresto piantonato presso un nosocomio della Capitale, ove è ricoverato in prognosi riservata.