Cosimino Mitrano tra Andrea Brengola e Marcello Rosario Caliman

Cosimino Mitrano e il suo progetto per la Regione Lazio – Negli elettori e nelle elettrici, liberi da condizionamenti clientelari e da tessere di partito, sorge spontanea una domanda: si può lasciare a casa un amministratore della tempra e della storia istituzionale come Cosmo Mitrano? Un uomo limpido, deciso e autenticamente innamorato delle cose che fa perché ci crede e fa soltanto ciò in cui crede. Ha lavorato per due mandati amministrativi, ovvero un decennio, per cambiare una città come Gaeta. Piccola città? No grande poiché nel mondo dovunque si nomina il suo nome la si conosce e la si rispetta, I Borbone le conferirono i titoli di Illustre e di Fedelissima e il capo della dinastia Carlo di Borbone la scelse per trascorrere la prima notte d’amore con la sua sposa. Papa Pio IX conferì il titolo di Arcidiocesi alla diocesi e di Arcivescovo al suo titolare, unica nella regione Lazio ad avere tale prestigioso titolo. Una piccola città di ventimila abitanti, ma con tutte le caratteristiche di un centro vitale e complesso: il mare, il porto, un territorio bellissimo e ricco di archeologia e di storia, ma anche di insidie per appetiti di vario genere. E ancora: la necessità di ideare un modello di turismo in grado di funzionare non solo un mese all’anno ma nelle quattro stagioni. Il chiodo fisso del nostro protagonista: la destagionalizzazione dell’offerta turistica. Come dimenticare la grinta con cui Cosimino Mitrano ha affrontato la pandemia da covid-19 e la necessità di affrontare l’emergenza inventandosi spesso soluzioni su misura, perché in provincia pontina e nella regione Lazio si rischia di essere dimenticati.

Cosimino Mitrano e il suo progetto per la Regione Lazio Cosmo Mitrano, sindaco di Gaeta fino al giugno 2022, ha scritto un libro autobiografico in cui racconta la sua esperienza alla guida di un comune che è certamente una perla del Tirreno. “Come si cambia una città. Idee, progetti e tanta passione: il modello Gaeta”, un racconto autentico come autentico è il personaggio Mitrano, “sindaco di tutti e per tutti”, ma anche tecnico competente, politico fuori dagli schemi e amministratore pubblico in grado di entrare in tutti i meccanismi di governo di una comunità, anche quelli più complessi e spesso difficili da conciliare con la necessità di dare risposte rapide ed efficaci ai cittadini. La sua autobiografia è la condivisione di un’esperienza durata dieci anni che potrebbe essere presa a modello da molti amministratori locali. Un’esperienza in cui capacità d’ascolto, dialogo e creatività costituiscono una formula che funziona a qualsiasi latitudine. Chi scrive è stato alla presentazione del suo libro nel Cinema Teatro Ariston di Gaeta, completamente affollato. Mentre vedevo Cosimino parlare muovendosi con sicurezza e brio sul palco ho pensato che era più che giusta la frase scritta sulla retrocopertina del libro: “I sognatori si cercano, prima o poi si trovano, e insieme possono realizzarli, i sogni.”

Cosimino Mitrano e il suo progetto per la Regione Lazio – Cosimino sul palco si muoveva come un mattatore, ricordando grandi artisti quali Gigi Proietti e Alessandro Gassman. Con una differenza sostanziale: non fingeva, non recitava un copione, ma dava voce e sostanza ai suoi ideali e alle sue esperienze. E soprattutto ai suoi progetti. Cosimino sa guardare in alto e lontano e sa indicare a coloro che lo seguono come crescere individualmente e nell’interesse, soprattutto, della collettività. All’incontro di Scauri, grazie alla disponibilità di don Antonio Cairo che ha accolto la richiesta del primo cittadino minturnese, tenutosi nel salone oratoriale della Chiesa di Santa Albina V.M., totalmente affollato, vi erano al suo fianco tre sindaci in rappresentanza di Minturno, di Castelforte e di Santi Cosma e Damiano. Gerardo Stefanelli, seduto al tavolo di presidenza, lo ha presentato con rara oratoria. Ora Cosimino Mitrano non appartiene più solo a Gaeta ma all’intero territorio pontino. Ha spiegato che con il cuore si motivano emozioni e ideali, con la mente si concretizzano le progettualità. Ed è cosa buona e giusta credergli.