L’Agenzia ANSA nel novembre scorso aveva lanciato l’allarme per il ‘granchio blu’ (Portunis segnis), specie originaria del Mar Rosso che sta diventando invasiva nel Mar Mediterraneo Centrale. L’allarme è stato lanciato dal presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu Giovanni Tumbiolo e dal Sottosegretario di Stato tunisino con delega al mare Abdallah Rabhi, che, insieme a studiosi, biologi marini ed esperti, hanno incontrato i giornalisti durante una visita di Tumbiolo a Tunisi. È stato ospite dell’Union Tunisienne Agricolture e Pche (Utap) ed a Tunisi è stato a colloquio con il Primo Ministro Youssef Chahed ed il ministro dell’Agricoltura Samir Tajeb. Tumbiolo insieme a Rabhi ha anche incontrato i vertici delle istituzioni governative (Utap, Gipp), scientifiche, rappresentanti dei pescatori e dell’industria ittica per trattare argomenti spinosi e complessi da cui dipendono molto gli equilibri ambientali, produttivi e relazionali nel Mediterraneo Occidentale. Il ‘blue crab’ è molto vorace e sta letteralmente invadendo le coste libiche e tunisine. Si sta espandendo a macchia d’olio (sono stati pescati esemplari fino a 80 mt di profondità), sta arrecando ingenti danni alle reti dei pescatori e sta distruggendo le larve di altri crostacei e molluschi. In Tunisia è crollata la produzione di gamberoni. Ha spiegato Franco Andaloro, esperto dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo: “Il granchio blu è una specie aliena che in questo momento sta diventando invasiva nel Mediterraneo Centrale sconvolgendo gli equilibri ecologici e l’economia della pesca in Tunisia. Contemporaneamente è stata già segnalata la sua presenza nei mari italiani. Un altro fenomeno estremamente importante riguarda una specie di crostaceo mediterraneo un tempo raro, che oggi sta letteralmente colonizzando i fondali a gambero bianco, dove operano le flotte italiane”. Ebbene, purtroppo, il Granchio Blu dopo essere stato segnalato nel Golfo di Gaeta in un pescato di un anno fa a Gaeta, il granchio blu sta risalendo lungo le coste del Lazio ed è stato fotografato di recente anche nel mare del Promontorio del Circeo e a Sabaudia. Due le testimonianze: la prima risale al 5 agosto ed è stata postata sulla pagina Instagram dall’Isola Eea, struttura ricettiva sul Promontorio del Circeo con discesa a Quarto Caldo. La seconda è opera di una funzionaria di polizia e riguarda la spiaggia di Torre Paola.Non è una buona notizia.