Formia, Milano, Dublino, il percorso lavorativo di Antonio Forcina – “Sono arrivato a Dublino nel 2016 dopo una esperienza a Milano che mi ha fatto comprendere che, al momento, in Italia non c’era piú spazio per me”. A raccontarlo per la rubrica dal Golfo al Mondo é Antonio Forcina, giovane formiano che ormai da sette anni vive a Dublino. Non c’é risentimento o rabbia nelle parole di Antonio. Piuttosto schiettezza. Qualla di chi, conscio delle ridotte possibilità lavorative, rievoca le ragioni della sua scelta. “Nel 2015 lavoravo a Milano nell’ufficio di promozione turistico dell’Oman. Avendo studiato marketing turistico, mi occupavo delle relazioni commerciali e promozione del paese in Italia. Quell’anno avevo maturato quasi un mese di vacanze, per questo decisi che sarei andato in un paese anglofono per migliorare il mio inglese. Londra? No, troppo costosa, quindi optai per Dublino”.

Formia, Milano, Dublino, il percorso lavorativo di Antonio Forcina – Qui Antonio studia inglese ed esplora la cittá. Le sue strade, i suoi pub. Gli piace. A quel punto Dublino diventa una opzione concreta quando, a fine dello stesso anno, parliamo del 2015, non gli rinnovano il contratto. “Che faccio, mi dico? Formia o Dublino?” La scelta cade sulla capitale della Repubblica di Irlanda, dove Antonio sbarca nel gennaio del 2016. Ci mette pochissimo per adattarsi e trovare lavoro. Come ogni Italiano che si trova a dover iniziare una nuova avventura all’estero, Antonio comincia con un pó di hospitality, lavorando in un albergo.

Formia, Milano, Dublino, il percorso lavorativo di Antonio Forcina – Ma proprio per poco, perché trova subito lavoro a Paypall, dove lavora nel servizio clienti. Poi passa ad Ebay, fino a quando lo scorso giugno quando approda ad Indeed, societá di selezione del personale dove lavora come Data Analyst. “In pratica analizzo il flusso di dati e informazioni relative alla ricerca di lavoro degli utenti del nostro sito internet da offrire al team Sales e Commerciale”. Un lavoro che si guadagna avendo, nel frattempo, studiato Data Analytics al National Collage of Ireland nel corso della pandemia. “Studiare in quel periodo, mi ha aiutato a non sentirmi isolato”. Del resto Antonio ha una rara abilitá all’adattamento. Comune a molti degli expat Italiani.

Ma non tutto è oro quello che luccica. Ci sono cose che mancano. “Il clima. Qui di fatto qui non conoscono l’estate. Il cibo, anche se ogni tanto mia madre mi manda ogni tanto il “pacco da giú”. La vita all’estero, infatti, é una questione di compromesso e “il lavoro – come dice Antonio – é il metro della scelta. L’elemento che influisce sulla decisione di rimanere all’estero o rientrare in Italia”. Il lavoro come filo conduttore delle storie che raccontiamo qui. La ragione di fuga, espatrio. “Non ho elementi, al momento, per dire se resteró qui o torneró in Italia. Vivo giorno dopo giorno”. Una quotidianitá fatta di amici, “c’é una forte comunitá di Italiani e formiani qui”, lavoro, e amore, con l’incontro con Flavia. “Ho nostalgia dell’Italia e mi piacerebbe tornare, Mi manca il clima, il mare, il cibo. Ma cerco di essere realista. In Italia mancano le opportunitá”.  Una vera e amara veritá.