Per consentire il passaggio della Litoranea sono stati demoliti circa 12 metri lineari del muro di Nerva in un punto in cui si innalzava per oltre 3. Il Ministero competente, dopo aver sottoposto il progetto al Consiglio Superiore delle antichità e Belle arti, espresse il 22 giugno 1954 il seguente parere: “Parere assolutamente contrario all’attuazione della Litoranea secondo il tracciato proposto dalla Cassa per il Mezzogiorno in quanto in esso, svolgendosi a valle dell’abitato, oltre a presentare il grave inconveniente di separare l’agglomerato cittadino dal mare, avrebbe arrecato irreparabile danno all’ambiente paesistico circostante e ai resti archeologici ivi esistenti”.

Lo stesso Consiglio Superiore delle antichità e Belle arti aveva immediatamente espresso il seguente parere favorevole: “Si giudica favorevolmente la soluzione indicata come “Pedemontana” in quanto assumendo funzioni di via di scorrimento celere al di fuori del’abitato ed essendo a monte della ferrovia, presenterebbe caratteristiche tali da impedire l’allinearsi di case lungo di essa…” Non ostante i pareri contrari e la possibilità di un tracciato alternativo pedemontano, (oggi di grande attualità), le pressioni politiche da parte dell’Amministrazione Provinciale e la promessa, mai mantenuta di realizzare un Parco Archeologico, la Litoranea fu costruita con la conseguente demolizione del muro di Nerva che è stata una delle peggiori aggressioni al “NOSTRO” patrimonio archeologico.