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Formia, Villa Comunale: un sabato sera di ordinaria follia – E’ stato un sabato sera di ordinaria follia, ieri primo febbraio 2025, a Formia nella Villa Comunale Umberto I. Dopo la panchina gettata nella fontana, torniamo a parlare della Villa Comunale di Formia divenuta il teatro della movida di tanti ragazzini che decidono di trascorrere lì il sabato sera in maniera incontrollata, smisurata ed eccessiva. Urge un sistema di video sorveglianza, servono sicuramente più controlli e più senso civico. Di seguito lo sfogo pubblicato sui social dalla pagina Mai più vittima: “Ieri sera, nel cuore della città, presso la villa comunale, ancora una volta, 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐡𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨. Urla, insulti, spintoni, pugni. Un’aggressione avvenuta sotto gli occhi di centinaia di giovani. 𝐄 𝐢𝐥 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐨? 𝐒𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨. 𝐈𝐦𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀. 𝐓𝐞𝐥𝐞𝐟𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐚. 𝐐𝐮𝐚𝐬𝐢 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚. Ma sapete qual è la cosa più inquietante? Le facce di chi guardava. Nessuno scioccato, nessuno indignato. Solo sguardi eccitati, smartphone puntati, risate. Qualcuno incitava. Nessuno fermava. 𝐈 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨.  E non hanno fatto nulla. Se non pochissimi di loro,  che ancora ringrazio, visto che da sole non avremmo potuto fare tanto, eravamo 4 su 300.  

Nessuno ha avuto il coraggio di dire: “Basta”. Nessuno, se non pochissimi, ha sentito il bisogno di intervenire. Perché? Perché la violenza è diventata normale.  Due ragazzine!!!! di quelle che ancora dovrebbero stare a giocare, a ridere a scherzare.  E chi c’era intorno? Tanti altri ragazzini. Dodicenni, tredicenni. 011- 012- 013 come si chiamano fra di loro…Numeri Sapete cosa hanno fatto? Hanno riso. Hanno visto una coetanea ridotta così e hanno riso. 

𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐦𝐚𝐢 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐚𝐥𝐞. 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐦𝐚𝐢 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢. 𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢. 𝐐𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐚 𝐞𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐢̀, 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐢, 𝐢𝐦𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢, 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢. 𝐐𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐨, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐟𝐢𝐥𝐦𝐚𝐭𝐨, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐮𝐧 𝐝𝐢𝐭𝐨: 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢. E non c’è niente di strano. Perché li abbiamo cresciuti così. Perché abbiamo tolto loro ogni freno e poi ci stupiamo se deragliano. Li lasciamo per strada senza chiedere dove vanno. Li riempiamo di tutto senza chiedere mai nulla in cambio. Diamo loro un telefono e pretendiamo che sia quello a educarli. Li giustifichiamo sempre, perché “sono ragazzi”, perché “non esageriamo”.

Quando ho chiesto loro cosa fosse successo, mentre una delle ragazzine era palesemente in stato di agitazione, urlando nel pieno centro di Formia, a pochi metri dagli adulti che, impassibili, sorseggiavano il loro aperitivo al bar, hanno tutti abbassato gli occhi. “Fatevi i c…i vostri.” “Non dite nulla.” “Non è successo niente.” “Mo quella chiama i carabinieri…” Come se chiamarli fosse un errore. Come se chiedere aiuto fosse una vergogna. Come se il problema non fosse la violenza, ma il disturbarla.

𝐋𝐢 𝐡𝐨 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐢 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐭𝐞? 𝐂’𝐞𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐍𝐔𝐋𝐋𝐀! 𝐍𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐛𝐫𝐢𝐜𝐢𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐦𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚, 𝐧𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐧𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐚.  E voi, genitori, dove eravate? Vi rendete conto che stanno crescendo in un mondo dove picchiare qualcuno è divertente, ma difendere una vittima è da sfigati? Dove assistere in silenzio è la regola e schierarsi dalla parte giusta è l’eccezione? Non è finita qui. Sempre nella villa comunale, poco dopo, un ragazzo, ubriaco o drogato, barcollava in mezzo alla folla al centrro della villa comunale. Si è spogliato nudo , è caduto si è rialzato ed è ricaduto. Nessuno lo aiutava. Nessuno si preoccupava.

Ragazzini e ragazzine  di dodici anni lo guardavano ridendo. Questa è la realtà che stiamo accettando.  In un luogo dove ci sono risse tutti i fine settimana, dove si sradicano le panchine e si buttano nella vasca, dove c’è il parco giochi e ci sono ragazzi che si spogliano nudi davanti ad una folla eccitata che guarda non c’è un presidio , non  ci sono le forze dell’ordine non c’è nessuno.  Ma davvero vogliamo far finta di niente? Vogliamo continuare a credere che siano solo “ragazzate”? Vogliamo dire “eh, ma ai nostri tempi era lo stesso” per non assumerci responsabilità? Perché la verità è che oggi è peggio. Molto peggio.

𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞. 𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨. 𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐮𝐧 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐞𝐧𝐧𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐚 𝐞 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐳𝐚 𝐮𝐧 𝐝𝐢𝐭𝐨. 𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐞𝐫𝐚𝐯𝐚𝐭𝐞 𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐚? 𝐀 𝐛𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐢𝐭𝐢𝐯𝐨 ? 𝐀 𝐟𝐚𝐫 𝐟𝐢𝐧𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐚 𝐮𝐧 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚? 𝐀 𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐯𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚? 𝐀 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐞 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐨𝐯𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞? 𝐍𝐎. 𝐍𝐎𝐍 𝐒𝐔𝐂𝐂𝐄𝐃𝐎𝐍𝐎 𝐎𝐕𝐔𝐍𝐐𝐔𝐄. Succedono dove i genitori non si prendono più la responsabilità di educare. Succedono dove gli adulti hanno smesso di fare gli adulti.

Vi siete mai chiesti cosa fanno i vostri figli quando escono? Con chi stanno? Come passano il tempo? O vi basta sapere che “tanto sono in centro”?  Ieri sera avete chiesto ai vostri figli cosa fosse successo e come fosse andata loro la serata? Bene , ve lo diciamo noi. Perché loro non parlano.  Non parlano più con voi.  𝐈𝐞𝐫𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧 𝐞𝐩𝐢𝐬𝐨𝐝𝐢𝐨. 𝐄̀ 𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐭𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚 𝐞𝐬𝐚𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐭𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐝𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐢 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢, 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐟𝐚𝐭𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞. Mentre pensate che vostro figlio “è un bravo ragazzo, non farebbe mai una cosa del genere”, mentre vi dite “sono ragazzi, è normale”, mentre continuate a credere “ai nostri tempi succedeva lo stesso”.

𝐍𝐎, 𝐍𝐎𝐍 𝐒𝐔𝐂𝐂𝐄𝐃𝐄𝐕𝐀 𝐋𝐎 𝐒𝐓𝐄𝐒𝐒𝐎. 𝐀𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢, 𝐬𝐞 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐬𝐚, 𝐮𝐧 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨. 𝐀𝐝𝐞𝐬𝐬𝐨? 𝐆𝐥𝐢 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐚𝐫𝐢𝐭𝐢 Ieri quando mi sono avvicinata al ragazzo che era per terra svenuto, una signora mi guarda in faccia e mi fa “ non so nulla sono appena arrivata” , il bello di tutto questo che nulla le avevo chiesto…. Ai nostri tempi, la vergogna frenava certi comportamenti. Adesso? La vergogna non esiste più. Adesso, più sei violento, più sei popolare. Più filmi, più sei accettato. Più stai zitto, più sei parte del branco. 𝐄 𝐧𝐨𝐢 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢, 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨? 𝐀𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢𝐚 “𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨 𝐭𝐚𝐫𝐝𝐢”?

𝐀𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐝𝐞𝐨? Quanto tempo passerà prima che uno di quei ragazzi si faccia davvero male? Eppure di tragedie ne abbiamo viste.  Quanto tempo prima che ci sia un’altra tragedia, e allora tutti a piangere, a dire “era una brava ragazza ”, ” poverino è capitato nel posto sbagliato”  a riempire i social di cuori e di lacrime? A riempire le piazze i muri di Addio .. Ci mancherai , sei nei nostri cuori….  Ma fino a quel momento? Fino a quel momento continueremo a far finta di niente?

A dire che sono solo ragazzi? A chiudere gli occhi? Nel frattempo, piangiamo i morti. Piangiamo giovani vite spezzate, paghiamo avvocati per farci difendere e assistenti sociali in casa.  Oppure, finalmente, iniziamo a fare gli adulti? Il tempo per cambiare le cose è ADESSO. Perché se aspettiamo ancora, sarà troppo tardi. 𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐯𝐢𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢 ? 𝐔𝐧𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢. 𝐒𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞. 𝐒𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚. 𝐔𝐧𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞̀ 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀? Se vogliamo cambiare qualcosa, dobbiamo svegliarci. Dobbiamo far capire ai nostri figli che il rispetto è più importante di un video  Dobbiamo insegnare loro che restare in silenzio davanti alla violenza non è essere neutrali, è essere complici. Se non lo facciamo noi, chi lo farà?”. Il consiglere comunale Paola Villa ha commentato: “Un sabato di ordinaria follia…a Formia. Dove tutti noi decidiamo di voltarci dall’altra parte e di farlo con consapevolezza di adulti senza vergogna.A dire che sono solo ragazzi? A chiudere gli occhi? Nel frattempo, piangiamo i morti. Piangiamo giovani vite spezzate, paghiamo avvocati per farci difendere e assistenti sociali in casa.  Oppure, finalmente, iniziamo a fare gli adulti? Il tempo per cambiare le cose è ADESSO. Perché se aspettiamo ancora, sarà troppo tardi. 𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐯𝐢𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢 ? 𝐔𝐧𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢. 𝐒𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞. 𝐒𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚. 𝐔𝐧𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞̀ 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀? Se vogliamo cambiare qualcosa, dobbiamo svegliarci. Dobbiamo far capire ai nostri figli che il rispetto è più importante di un video  Dobbiamo insegnare loro che restare in silenzio davanti alla violenza non è essere neutrali, è essere complici. Se non lo facciamo noi, chi lo farà?”. Il consigliere comunale Paola Villa ha commentato: “Un sabato di ordinaria follia…a Formia. Dove tutti noi decidiamo di voltarci dall’altra parte e di farlo con consapevolezza di adulti senza vergogna.”

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