ROMA – Si è svolta sabato 9 aprile, all’interno dell’Hotel Parco dei Principi, la seconda giornata de “L’Italia del futuro” l’evento voluto per celebrare i 28 anni di Forza Italia, il partito politico di centro-destra, fondato nell’ormai lontano ’94, dall’imprenditore Silvio Berlusconi. Ad intervenire all’incontro i Dirigenti e i Capigruppo del Partito, il Segretario Generale PPE Antonio Lopez e il Coordinatore Nazionale Antonio Tajani. A chiudere la convention il Presidente Silvio Berlusconi il quale ha ricordato l’inizio della sua discesa in campo politico, gli importanti traguardi ottenuti e i progetti per il futuro di Forza Italia, senza però dimenticare la delicata questione tra Russia e Ucraina e le gravi conseguenze che ha comportato per l’Europa.

“Il nostro centro è il Partito Popolare Europeo, il PPE, il più importante partito nel Parlamento Europeo e lo è anche oggi – ha affermato Berlusconi – in una stagione nella quale venti di guerra soffiano sull’Europa e che devastano una nazione importante come l’Ucraina. Ho sempre insistito in Europa affinché l’Unione Europea arrivasse ad un’unica politica estera e ad una comune politica di difesa. Non abbiamo avuto alcuna esitazione a schierarci: la posizione di Forza Italia è quella espressa nella durissima “Risoluzione contro l’aggressione della Russia all’Ucraina” approvata dal Parlamento Europeo in seduta straordinaria il primo marzo. Una posizione tante volte poi ribadita in modo perfetto da Antonio Tajani e dai nostri gruppi in Parlamento. Di fronte all’orrore dei massacri di civili a Bucha e in altre località ucraine, veri e propri crimini di guerra, la Russia non può negare le sue responsabilità. Dovrebbe al contrario, nel suo stesso interesse, identificare e mettere sotto processo i responsabili di comportamenti inaccettabili anche in tempo di guerra. Uscire in fretta da questa crisi è necessario per il mondo intero, perché si rischia di avere conseguenze drammatiche a livello globale: l’aumento del costo dell’energia, l’aumento del costo delle materie prime, le limitazioni ai commerci e al turismo potrebbero diventare fatali per le economie di tutti i paesi mentre l’Europa e l’Italia stanno già pagando in termini economici un prezzo molto alto che deriva innanzitutto dalla mancata diversificazione delle fonti di energia. Ora si invoca una politica dell’energia comune mentre l’Europa paga ancora una volta la debolezza che le deriva dall’assenza di leader e soprattutto dall’assenza di una politica estera unica e di una politica di difesa comune. Ora il nostro governo ha di fronte un nuovo e difficile compito perché la crisi internazionale sta mettendo di nuovo in discussione la fragile ripresa che si era appena avviata dopo la pandemia. Sentiamo l’angoscia delle famiglie e delle imprese di fronte agli aumenti insostenibili del costo delle materie prime, di fronte agli aumenti delle bollette della luce e del gas, di fronte all’inflazione ormai al 7%, di fronte alle difficoltà del settore agricolo e degli allevatori”.

“L’Europa – continua il presidente di FI – oggi ci consente politiche di bilancio flessibili e di utilizzare la leva fiscale per assorbire e attenuare gli aumenti. I provvedimenti che il governo ha preso sinora vanno nella direzione giusta ma sono ancora insufficienti. Solo un governo credibile in Europa può chiedere alla BCE di continuare a ricorrere all’acquisto di titoli di Stato per immettere liquidità nel mercato e per sostenere l’indebitamento degli Stati. Così come solo un governo credibile in Europa può chiedere, come nel caso del Recovery Fund, l’emissione di titoli europei per finanziare le risposte alla crisi. Noi abbiamo fiducia nella capacità del nostro governo di lavorare per il futuro ma il governo non può fare a meno del supporto delle forze politiche e non può non considerare l’esistenza e la necessità di una normale dialettica parlamentare. Il futuro passa per le grandi riforme che vogliamo realizzare per il Paese. Prima di tutto, la riforma fiscale, poi la riforma burocratica e infine la riforma della giustizia. Tutti noi dobbiamo rafforzare la struttura di Forza Italia, dobbiamo rinnovarla, dobbiamo aprirla, dobbiamo allargarla, senza però che questo significhi sottovalutare le esperienze e le capacità dimostrate in questi anni da chi ha lealmente lavorato con noi. La nostra presenza in 100 province italiane e in 8000 comuni italiani significa che ovunque in Italia sventola la nostra bandiera, la bandiera della libertà. Oggi, io vi nomino tutti “costruttori di futuro” perché noi siamo in politica per questo”.

A commentare l’incontro il Consigliere regionale pontino Giuseppe Simeone. “Siamo molto orgogliosi di essere ancora qui, dopo 28 anni, e di aver potuto festeggiare questo importante traguardo finalmente tutti insieme in presenza, ovviamente rispettando le disposizioni anti Covid, ma soprattutto siamo fieri di essere ancora qui oggi a costruire il futuro dell’Italia”.