L’architetto Bonaventura Pianese è rimasto “colpito” dal nostro servizio sul quotidiano on line Tuttogolfo dal titolo strillato (termine giornalistico) “Accessi al mare: due pesi e due misure tra Fondi e Formia, stesso dirigente Bonaventura Pianese”. Innanzitutto è da considerare che un servizio giornalistico va considerato nella sua interezza e valutando anche i pregressi. Nel precedente magazine mensile di Golfo e Dintorni ci siamo profusi nelle lodi verso Pianese, dirigente “tutto di un pezzo”.

L’architetto ci spiega che il suo incarico, assunto per spirito di collaborazione istituzionale benché scarsamente remunerativo, presso il Comune di Formia è terminato un mese fa con la presentazione di sue personali dimissioni (motivate da motivi personali). Detto incarico, non frutto di una sua scelta ma di una previsione di legge che ha introdotto lo “scavalco condiviso” (condiviso tra enti, che i dipendenti in qualche modo subiscono), nasce nell’ambito della sussidiarietà orizzontale tra enti pubblici e non prevede emolumenti economici aggiuntivi oltre le voci stipendiali che l’interessato percepisce (nessun onere economico aggiuntivo e nessuna indennità quindi).

Il Comune di Formia aveva una difficoltà ed ha chiesto aiuto al Comune di Fondi per il tempo strettamente necessario ad espletare un concorso per la copertura del posto di Dirigente tecnico vacante; incarico che doveva occuparsi prevalentemente dell’ordinario e fino alla presa in servizio del dirigente selezionato attraverso il concorso bandito dal Comune di Formia stesso. Un incarico che doveva durare solo pochi mesi, quindi, ma si è protratto per quasi un anno fino alle dimissioni.

L’architetto Bonaventura Pianese evidenzia che non era edotto di “accessi pubblici” inibiti e anche se ne fossi stato informato le procedure di apertura degli stessi passano attraverso un percorso amministrativo complesso che prevede appunto un preciso indirizzo di consiglio e di giunta che consente l’avvio di un iter e l’assegnazione, da parte dell’amministrazione, di idonee risorse finanziarie. I dirigenti, con autonomia gestionale, attuano gli indirizzi, ma non decidono autonomamente quali siano le priorità di governo altrimenti si sostituirebbero a questi facendo politica direttamente.

Chiarisce l’architetto che nel comune di Fondi l’apertura degli accessi al mare, nel tempo sottratti dai privati, nasce dal piano della mobilità approvato dal consiglio comunale (atto di indirizzo politico), è continuato con uno specifico progetto approvato dalla giunta (che ha assegnato gli obiettivi e dato le priorità) individuando anche le risorse finanziarie e dagli uffici, da lui coordinati, che stanno attuando gli espropri finalizzati all’apertura. Il varco Maestrale è il primo in ordine di tempo, frutto di un accordo con i privati che hanno preferito la cessione bonaria all’esproprio. Altri ne verranno al termine delle procedure di esproprio regolate dal DPR 327/01. L’iter è cominciato nel 2016 solo per dare un “parametro” di valutazione. In qualità di dirigente “a tempo indeterminato vincitore di concorso” precisa che esegue ed attua, nel rispetto della legge, gli indirizzi politici assumendone le responsabilità.

Termina l’architetto evidenziando che se ci sono stati degli abusi, di non essere stato edotto a differenza delle diverse occupazioni illecite sul demanio sulle quali è prontamente intervenuto, il comando di polizia municipale avrebbe potuto autonomamente intervenire ed a seguito dei loro verbali di accertamento avrebbe emesso subito l’ordinanza di demolizione e ripristino.

Detto ciò, nonostante non gli siano stati forniti indirizzi a Formia in carenza di personale ed in sole 12 ore settimanali, ha comunque smaltito un discreto arretrato e gestito diverse nomine commissariali fatte dal TAR su procedimenti edilizi ed urbanistici per i quali l’ufficio era inadempiente da tempo, ha riavviato il condono edilizio fermo da anni ed i procedimenti paesaggistici ed ha iniziato ad attuare le norme sulla rigenerazione urbana. Inoltre, di maggior rilievo, come ha fatto per il comune di Fondi ha completato la VAS del piano di utilizzazione degli arenili del comune di Formia ed avviato la conferenza di servizio per conformare lo stesso PUA comunale al PUA regionale (allo stato unici due comuni che lo hanno fatto nel Lazio sono appunto Fondi e Formia).

Tale atto rappresenta la base necessaria per avviare l’apertura degli accessi avendo il PUA regionale come prescrizione imposto l’esistenza di un accesso pubblico ogni 300 metri. Ha avviato un percorso verso l’approvazione e l’attuazione.