Lo studioso di storia locale Filippo Di Cuffa ebbi modo di conoscerlo quando entrambi eravamo corrispondenti, ricchi di sacro furore giornalistico, di un quotidiano cartaceo.

Poi col tempo i luoghi di lavoro e di impegno mutano ma si è preservata una stima reciproca tra di noi.

Filippo Di Luca è innamorato dei misteri e dei simbolismi religiosi che studia con interesse per giungere alla fonte di ogni “perché”.

In un suo recente libro ci narra del presepe di Maranola; l’epidemia da covid-19 non facilita le presentazioni letterarie ma in occasione di un corso di aggiornamento presso il Museo Diocesano ha presentato il suo libro suscitando interesse e curiosità.

Lui stesso spiega: “Una vera e propria opera d’arte, unica nella nostra diocesi e persino nella nostra regione: un presepe che risale al XVI secolo, il presepe della Chiesa di Santa Maria ad Martyres di Maranola, meraviglioso borgo collinare di Formia.

Per capire di quale periodo parliamo, basti dire che, mentre alcuni sconosciuti artigiani realizzavano questo tesoro artistico, il pirata Barbarossa approdava sulle nostre coste per tentare di rapire una bellissima principessa.

E questa è storia, non favola.

Così come è storia l’impresa di un santo poco conosciuto, San Gaetano da Thiene, che, oltre a costruire ospedali a Napoli, diffonde la cultura e la passione del presepe all’interno delle case.

E lo fa anche a Maranola, collaborando con la casata nobiliare della famiglia dei Carafa, nel dar vita all’opera d’arte che ancor oggi dà lustro alla Chiesa di Santa Maria ad Martyres”.

Una primizia di storia presepiale.

Ed ora questo libro scritto da uno studioso locale fa luce per la prima volta sull’origine, sui misteri e sui simboli di questo presepe.

“Il presepe di Maranola”, questo il titolo del libro, edito dalla casa editrice “Ali Ribelli” è disponibile on line e in tutte le librerie.

Il testo racconta come è nato questo tesoro artistico e quale significato simbolico ha l’insieme di personaggi e ambienti che popolano il presepe.

Il libro, dunque, è intessuto di sorprese e misteri: la sorpresa di trovare i tortani (sì, proprio questo dolce succulento) all’interno di un presepe, di ascoltare con immaginazione la musica di alcuni frati zampognari, il mistero di scoprire la presenza di una civetta e dei cavalli dei Re Magi contrassegnati da un simbolo solare. E tanto altro ancora…

Il presepe di Maranola, insomma, ci parla ancora a cinquecento anni dalla sua realizzazione e questo libro ci consente di riscoprirlo, perché si interseca con la nostra storia, le nostre radici, le nostre tradizioni.

Un plauso all’amico Filippo, brillante docente nelle scuole medie superiori.