Stop al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta italiana lungo la costa gaetana. Dal 14 settembre infatti, scatta il fermo biologico per 30 giorni consecutivi. Il blocco riguarderà Gaeta e Civitavecchia per un periodo che va dal 14 settembre al 13 ottobre, le piccole imbarcazioni invece potranno continuare l’attività in mare e rifornire anche il mercato locale.

Da qui l’allerta di Coldiretti, nella persone del presidente Ettore Prandini, che ha raccomandato di prestare attenzione al consumo di prodotto surgelato, soprattutto per la provenienza: “Se il lockdown dei mesi scorsi ha già favorito il consumo di prodotto surgelato, che in 9 casi su 10 arriva dall’estero, il fermo aumenta ulteriormente il rischio – ha sottolineato Impresapesca Coldiretti – di ritrovarsi prodotto straniero nel piatto. Per non cadere in inganni pericolosi per la salute occorre garantire la trasparenza dell’informazione ai consumatori dal mare alla tavola estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine anche ai menu dei ristoranti con una vera e propria ”carta del pesce”.

“Passi in avanti sono stati fatti sull’etichettatura nei banchi di vendita, ma devono ora essere accompagnati anche dall’indicazione della data in cui il prodotto è stato pescato”. Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è dunque di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca, GSA. Le provenienze sono quelle dalle gsa 9, Mar Ligure e Tirreno, 10 Tirreno Centro Meridionale), 11 Mari di Sardegna, 16 coste meridionali della Sicilia, 17 Adriatico settentrionale, 18 Adriatico meridionale, 19 Jonio occidentale, oltre che dalle attigue 7 Golfo del Leon, 8 Corsica e 15 Malta.