Chalet La Villa a Gaeta con vista sul mare e affermatosi come salotto culturale celebra i suoi primi 40 anni – “Il Salotto della Cultura” è questo ormai il destino del Bar Chalet La Villa che il mese scorso ha festeggiato quaranta anni dalla sua apertura. È un luogo che si gusta maggiormente quando termina la stagione estiva turistica – balneare e Gaeta si immerge nei colori e nel clima autunnale.

È questo il momento in cui intorno ai tavolini si seggono i fedelissimi e intavolano con Luciano Ciaramella interminabili discorsi in cui la storia fa da protagonista, sia quella locale che quella europea. Nessun chalet sa donare agli avventori l’atmosfera che si respira presso i coniugi Antonietta e Luciano. Al loro fianco il genero Adriano, sempre infaticabile.

Un momento della premiazione

E le battaglie intraprese per restaurare le lapidi in onore dei caduti che erano in disfacimento e le realizzazioni di nuove anche con sottoscrizioni pubbliche perché i giovani possano conoscere quanto è grande la storia della città di Gaeta, che nel tempo si è guadagnata i titoli di fedelissima e di illustre. Quaranta anni fa a Gaeta chiude la sua attività la Vetreria che ha visto tanti gaetani far parte delle sue maestranze ma Luciano ha una marcia in più e dismessa la tuta insieme alla consorte chiede e ottiene una concessione per realizzare una chalet attiguo alla villa comunale.

Maria Antonietta D’Ovidio e Luciano hanno promosso con passione e sensibilità innumerevoli eventi culturali e di spettacolo, tra cui conferenze, presentazioni di libri (compreso chi scrive), mostre, sfilate di moda e la rassegna “Miss Ondina – la Ragazza più bella dell’estate a Gaeta”. Ai festeggiamenti per il quarantennale erano presenti varie personalità tra le quali il sindaco Quirino Leccese e l’onorevole regionale Cosmo Mitrano. Luciano mi ha commosso profondamente quando mi ha regalato un volume edito dal Comune di Arco dove Francesco II ha vissuto gli ultimi scampoli della sua vita e aveva redatto un diario, triste testimonianza di un sovrano in esilio, lontano dai colori e dai suoni di Gaeta. Grazie Maria Antonietta e Luciano di esistere. “Si ringrazia per la disponibilità fotografica Roberto De Angelis