Cosmo Mitrano ha condotto per due mandati con competenza il Comune di Gaeta. Ora è lanciato verso le elezioni regionali del Lazio che si terranno nei prossimi mesi. È ormai un vero “homo politicus” e studia costantemente le problematiche che interessano la nostra nazione, la Regione Lazio, con particolare attenzione al comprensorio del Lazio Meridionale. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il documento che il Governo Italiano ha predisposto per accedere ai fondi del Next Generation, lo strumento introdotto dall’Unione Europea per la ripresa economica post pandemica e finalizzato al rilancio dell’economia degli Stati membri. Osserva Cosmo Mitrano, ormai accreditatosi come opinionista presso la nostra testata: “Si tratta di un’opportunità unica che prevede il coinvolgimento diretto degli enti territoriali nella fase di attuazione dei progetti di titolarità delle Amministrazioni Centrali. Circa 66 miliardi di euro, pari a un terzo del totale dei fondi messi a disposizione dal PNRR, sono riservati a investimenti affidati alla gestione dei territori. Una grande opportunità, ma anche un grande “impegno” soprattutto per i piccoli Comuni perché si richiede un’attenzione particolare sia nella gestione ma anche nel monitoraggio e soprattutto nella rendicontazione. Occorre quindi che ci sia una squadra coesa tra l’apparato amministrativo e l’apparato politico. Pertanto deve esserci una grande sinergia e capacità di programmazione da parte degli amministratori. È questa la formula giusta, ossia, creare una struttura ampia che collabori, che sia coesa e sinergica, altrimenti si rischia il default dato che stiamo parlando di fondi europei hanno una caratterizzazione molto particolare quella di una rendicontazione molto attenta e specifica che parte già nella fase di monitoraggio. Non a caso come Gaeta abbiamo creato una tecnostruttura parallela che integra le forze delle risorse umane locali del Comune per le competenze giuste per le procedure previste dal PNRR. In fase di progettazione le Amministrazioni non dovrebbero buttarsi a capofitto perché ci sono dei bandi aperti e ci sono delle disponibilità finanziarie, ma occorre un’attenta lettura del territorio, vedere i bisogni e non presentare i progetti. Gli investimenti devono avere una ricaduta positiva sui territori altrimenti si rischia di creare cattedrali nel deserto che non servono a niente oppure non siamo in condizione di gestire i fondi ottenuti e quindi occorre rimandarli indietro. Un’occasione importante che obbliga anche i Comuni ad attivarsi per un futuro più verde, digitale, sano, forte ed uguale. Come ho sempre sostenuto, non è assolutamente semplice o facile per una Pubblica Amministrazione sapere affrontare questa impegnativa sfida nel gestire, soprattutto, tali ed ingenti risorse per avviare quei processi di trasformazione dei nostri territori attraverso la valorizzazione delle ricchezze che abbiamo ma che non sfruttiamo completamente. È di questo che ha bisogno non solo il nostro territorio ma l’Italia intera. Ed è questa la sfida dinanzi la quale ci troviamo. Le condizioni sono cambiate, le necessità degli italiani sono cambiate e per questo dobbiamo lavorare per un efficientamento dell’utilizzo delle risorse dei fondi europei”.