Un nuovo successo per il “nostro” Matteo Marcaccio, consigliere
comunale di Minturno, che sta raccogliendo indubbie e meritate
soddisfazioni. Attualmente, tra l’altro, impegnato in un dottorato
presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Per edizioni
BUR Rizzoli realizzato un libro dal titolo “365 parole”, “sgorgate
dall’intelligenza del cuore”, come le definisce nella postfazione a
questo libro il Cardinale Mauro Gambetti, Presidente della
Fondazione Vaticana “Fratelli Tutti”, nata l’8 dicembre 2021 da un
documento autografo del Papa per promuovere il valore sociale della
fraternità che Francesco ha ricollocato al centro dell’Ordinamento
mondiale. Le parole sono state curate da esponenti delle istituzioni
civili, ecclesiastiche ed accademiche, credenti e atei, Premi Nobel,
artisti, giornalisti, scrittori di spicco, rappresentanti delle imprese e
del mondo del lavoro e giovani missionari digitali. Tutte personalità di
primo piano come: Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale
Pediatrico Bambin Gesù, il Magnifico Rettore dell’Università
Federico II Matteo Lorito, il segretario generale della CISL Luigi
Sbarra, l’ex presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato,
il presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale per
l’informazione Paolo Benanti, Marco Damilano, Umberto Galimberti,
l’ex ministro della Giustizia Marta Cartabia, Massimo Gramellini, il
cardinale Gianfranco Ravasi e tantissimi altri. Tra gli autori c’è anche
Matteo Marcaccio al quale è stato affidato la parola
“politica”: Platone nel Protagora afferma che Zeus dona la virtù
politica ad ogni uomo, poiché solo attraverso la partecipazione di ogni
persona la città è viva. Per gli antichi la politica è vita; il suo etimo,
politiké, è l’arte e la scienza del governo della città. Per la Chiesa è la
forma più alta di carità per testimoniare il servizio agli altri mentre
per i Costituenti è “pienezza” di cittadinanza. Certo è anche il riflesso
della società e, come affermava Bismarck, “è l’arte del possibile.”

Tuttavia, è sempre nutrita da un ideale che non è l’antitesi della realtà,
ma il suo fondamento. Riformulando un proverbio si potrebbe dire
“dimmi che ideale hai e ti dirò che politica farai”. Il ritorno alla
partecipazione è l’antidoto alla politica oligopolizzata, mediatizzata,
tecnicizzata e decentrata. I paradigmi della fraternità e dello sviluppo
umano integrale invece sono la via per riprogettare, come ci esortava
Aldo Moro, i “tempi nuovi”. Il “Vocabolario della Fraternità”, edito
dalla prestigiosa casa editrice Rizzoli, dunque, aspira ad operare in
questo orizzonte: come nelle parole del segretario generale della
Fondazione Francesco Occhetta, si pone “il compito di ispirare i
lettori a un percorso di crescita interiore e a un’apertura verso la
fraternità e tutto ciò che di buono e umano esiste”.