Emilio Di Micco

MINTURNO – Emilio Di Micco in una nota stampa comunica: “Nuovi processi virtuosi di crescita sociale ed economica sono possibili attraverso la creazione di un modello di sviluppo locale basato su innovazione e digital transformation.

Le condizioni per attuare questi cambiamenti sono:

  1. vision e capacità della governance pubblica;
  2. coinvolgimento di importanti partner come, ad esempio, Università, Digital Innovation Hub regionale, Associazioni di categoria;
  3. partecipazione della comunità locale.

In Italia diversi territori hanno compreso che lo smart working può rappresentare un’opportunità di sviluppo attraverso il fenomeno del “workation”. Ad oggi è possibile pensare di unire le sfere della vacanza con quella del lavoro da casa ed i territori hanno la possibilità di intercettare sia turisti che smart worker. Cosa incentiverebbe ancora di più questo fenomeno? Lo sviluppo di servizi relativi al sociale come:

  • l’aumento del numero di posti negli asili nido comunali;
  • riqualificazione degli spazi pubblici, sfruttando strutture inutilizzate di proprietà del comune mediante progetti di coworking dedicati non solo ai professionisti ma anche ai giovani;
  • introduzione di sgravi su bollette; tasse sui rifiuti e affitti.

Nel processo di sviluppo per il progresso una parte importante è svolta dall’analisi dei propri punti di forza e di debolezza, in questo caso dell’offerta turistica per renderla più accogliente ed attrattiva. Incentivare la presenza degli smart worker si tradurrebbe in lotta allo spopolamento e nascita di nuove opportunità occupazionali.

L’attivazione di spazi di coworking inteso come uno spazio dedicato all’incontro creativo delle persone potrebbe stimolare progetti imprenditoriali, culturali, sociali, e può consentire:

  • la condivisione di know how (e quindi la circolazione di idee) con altri imprenditori e liberi professionisti;
  • la possibilità di fare networking e di mettere in circolo best practices per l’ottimizzazione delle risorse e la sostenibilità dell’innovazione;
  • supportare lo sviluppo di progetti imprenditoriali ospitando mediante workshop; convegni e conferenze, vari professionisti o enti, in un ambiente che non è solo spazio fisico in cui si co-lavora ma anche relazionale dove, si ha la possibilità di sviluppare nuovi progetti;
  • organizzazione di percorsi formativi dedicati a giovani, professionisti ed imprese sull’autoimpiego; lingue straniere; Piano Transizione 4.0; digital transformation.

La cultura dell’innovazione, d’altronde, non può essere trasferita dall’alto, ma ha bisogno di essere “coltivata” nel tempo con l’aiuto di soggetti locali che investano e scommettano sul futuro della propria terra, al fine di incentivarne le ricadute positive. Le proposte illustrate in queste poche righe sono ambiziose, ma ho voluto approfittare di questo spazio nella speranza che possa contribuire a stimolare il dibattito pubblico, al fine di gettare le basi per un Piano di rilancio del nostro territorio, e che in prospettiva potrebbe creare opportunità e valore aggiunto per la comunità tutta, coinvolgendo in futuro anche i comuni limitrofi, al fine di costruire una nuova strategia per un ecosistema predisposto all’innovazione culturale, sociale e occupazionale.”