“Se siete rimasti folgorati dalla bellezza di Novecento, capolavoro di Bernardo Bertolucci del 1976, dovete sapere che fu Gianni Silvestri (Ponza, 1945 – Latina, 2009) ad arredarne il set. E vi ricordate dell’altro meraviglioso lavoro cinematografico del maestro, Il tè nel deserto? Ebbene, qui Silvestri firma la scenografia. Molte altre importanti realizzazioni hanno visto la presenza di Silvestri come scenografo; basti pensare a, tanto per citarne un altro, Pasolini, un delitto italiano di Marco Tullio Giordana.

La scenografia è un elemento fondamentale per la produzione cinematografica e se il regista racconta attraverso la macchina da presa, fa altrettanto lo scenografo attraverso i suoi allestimenti. Un mestiere affascinante che si avvale di molteplici collaboratori, come l’arredatore, l’attrezzista e il trovarobe, cioè colui che deve mettere a posto la scena e assicurarsi che ci siano tutti gli oggetti necessari (figura ormai scomparsa, e pensare che anche il grande Macario all’inizio fu scritturato da una compagnia di second’ordine sia come attore che come guardarobe!). Silvestri è stato tra i migliori scenografi italiani, doveroso di tanto in tanto ricordare di quanto sia stata essenziale la sua opera nel conferire l’anima a tanti film. Ne L’assedio, sempre di Bernardo Bertolucci, fu proprio Silvestri a trovare il luogo delle riprese, un appartamento di Roma in vicolo del Bottino, lo stesso in cui D’Annunzio scrisse il romanzo Il Piacere: stanze cariche di oggetti, tappeti e statue in cui vive uno stralunato pianista inglese di nome Mister Kinsky.

Questo grande scenografo ponzese è stato protagonista di molti snodi decisivi del cinema italiano, con una filmografia straordinaria. Oltre ai già citati film di Bertolucci e Tullio Giordana, ricordiamo L’inverno di Nina Di Majo (Nomination per la Migliore scenografia al Nastro d’argento 2002), l’enigmatico La fisica dell’acqua (2009) di Felice Farina e Il dolce rumore della vita (1999) di Giuseppe Bertolucci. Gianni Silvestri è stato un artista completo, con esperienza nel teatro attraverso disegni e bozzetti anche per Luchino Visconti. Ha fatto parte, inoltre, della scenografia per il film Premio Oscar L’ultimo Imperatore.” Articolo di Pierluigi Larotonda