Si allunga l’elenco dei medici che non ce l’hanno fatta a causa dell’epidemia di Covid-19: i deceduti ad oggi sono 41. Secondo la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici – FNOMCEO, di questi 18 sono medici di base deceduti per Covid-19. Tra i quarantuno anche odontoiatri e direttori sanitari. E aumenta anche il numero degli operatori sanitari contagiati: secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, sono saliti a 6.205, vale a dire più del 9% dei casi totali. Intanto sono arrivati a Bergamo 104 medici e operatori russi; la delegazione proveniente dalla Russia, è formata da medici, infermieri e addetti alla sanificazione arrivata all’aeroporto di Orio al Serio. I medici e il personale russo opereranno nell’ospedale da campo dell’Associazione Nazionale degli Alpini in fase di allestimento alla Fiera di Bergamo. “I lavori per realizzare la struttura proseguono senza sosta e ognuno per la propria parte sta impegnandosi per rendere funzionante la strutture prima possibile” ha spiegato l’assessore alla Protezione Civile Pietro Foroni durante un incontro con la stampa. Una nota storica: durante l’invasione della Russia da parte di un corpo di spedizione italiana durante l’ultimo conflitto mondiale le Forze Armate Sovietiche resero omaggio ai soli soldati degli Alpini che rientrarono in Italia invitti e con le loro armi. Oggi i russi sono venuti a lavorare in un ospedale da campo degli Alpini.

L’appello dei medici italiani: sbloccare immediatamente le forniture di dispositivi di protezione individuale ed eseguire test a risposta rapida, seguiti da tamponi, in maniera sistematica a tutti gli operatori sanitari nel pubblico e nel privato che mostrano sintomi di infezione da Covid-19 anche lieve e in assenza di febbre o che sono stati in contatto con casi sospetti o confermati. Sono le richieste immediate dei medici italiani in una lettera pubblicata sul British Medical Journal a firma del presidente Fnomceo Filippo Anelli. Le professioni sanitarie pagano dunque un prezzo altissimo all’impegno per contenere l’epidemia. Anche i farmacisti sono in prima linea e purtroppo oggi è morto un altro farmacista nel Lazio: è Paolo D’Ambrogi, che esercitava nella sua parafarmacia di Nettuno. Lo rende noto il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani – FOFI, Paolo Mandelli: “Continuiamo a prestare la nostra opera sul territorio e nelle strutture del SSN, anche se ancora non siamo stati dotati di protezioni adeguate, così come gli altri professionisti della salute impegnati a contrastare l’emergenza.

Abbiamo denunciato fin dall’inizio dell’epidemia che questa è un’esigenza prioritaria e ancora poche ore fa lo abbiamo ripetuto con la massima chiarezza al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute, al Capo della Protezione Civile e al Commissario straordinario per l’emergenza. Mi sembra evidente che, come abbiamo più volte sottolineato si deve praticare il test per il contagio da virus SARS-CoV-2 ai farmacisti e a tutti i professionisti della salute”. E non dimentichiamo assolutamente il sacrificio individuale del personale infermieristico e degli equipaggi delle autoambulanze; anche grazie al loro lavoro si giunge ad oggi a ben 6.205 contagiati nel comparto sanitario.