Farina di grilli. Grillo in polvere nei nostri piatti dal 24 gennaio. Via libera dall’Unione Europea – Con la guerra in Ucraina abbiamo sentito ripetutamente attraverso i mass media dei problemi legati all’approvvigionamento del grano. Pane, pasta, pizza e biscotti a rischio produzione. O almeno è questo il messaggio che passava un anno fa in tv e nel web. Oggi c’è una soluzione anche a lungo periodo e tutta naturale, la farina di grillo. La farina di grillo o meglio descritto come grillo in polvere può essere usato al posto della farina per dolci, pizze o soffice pane. La Commissione europea ha autorizzato l’immissione sul mercato Ue del nuovo alimento, quale polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico.

Farina di grilli. Grillo in polvere nei nostri piatti dal 24 gennaio. Via libera dall’Unione Europea Il prodotto ottenuto dalla specie Acheta domesticus potrà essere commercializzato, si legge sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue, “per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, datato 24 gennaio 2023, solo dalla società Cricket One Co. Ltd” a meno che “un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione” dopo l’iter previsto dalle norme Ue. L’ok della Commissione è arrivato dopo il parere positivo dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel quale si conclude “che la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) è sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti”.

Farina di grilli. Grillo in polvere nei nostri piatti dal 24 gennaio. Via libera dall’Unione EuropeaMa “la grande maggioranza degli italiani», afferma la Coldiretti, «non porterebbe mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale”. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe, “il 54% degli italiani sono proprio contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%”. Se in passato l’ottava piaga d’Egitto, come descritta nella Bibbia, ricorda l’invasione delle locuste, beh, ai tempi d’oggi questa può essere vista come una nuova opportunità culinaria.