“L’unica cosa che un bambino dovrebbe far lavorare è la sua fantasia” ; è questo lo slogan dedicato alla Giornata Internazionale contro il lavoro minorile, istituita nel 2002 dall’ International Labour Organization (ILO), il 12 Giugno, per richiamare l’attenzione sul tragico e purtroppo ancora diffuso fenomeno dei bambini vittime del lavoro forzato. Per l’occasione, l’Ente per le adozioni internazionali Ernesto ha promosso e organizzato una mostra presso la Biblioteca Comunale di Castelforte che sarà aperta gratuitamente al pubblico per i prossimi quindici giorni, grazie alla gentile disponibilità del Sindaco Giancarlo Cardillo e della responsabile della biblioteca dott.ssa Rosa D’Ignazio. Una giornata e un evento quindi per sensibilizzare e sottolineare quelli che sono gli sforzi e le azioni necessarie, indispensabili per debellare questo drammatico fenomeno; un’occasione che vede ogni anno l’unione e la sinergia di governi, organizzazioni di imprenditori e di lavoratori, nonché della stessa società civile, uniti nel comune intento di porre fine a questa tragica situazione in cui versano numerosi bambini e bambine nel mondo. Ad oggi sono 152 milioni i bambini sfruttati in quasi tutti i settori, dei quali sette su dieci impiegati illecitamente nell’agricoltura e di cui 126 milioni impiegati in forme di lavoro pericoloso per lo sviluppo psico-fisico, questi i dati riportati dall’International Labour Organization. E qualora si pensasse che lo sfruttamento del lavoro minorile sia un fenomeno lontano ed estraneo al mondo cosiddetto “occidentale”, bisognerà ricredersi in quanto si tratta di un fenomeno purtroppo ben presente e radicato anche nel nostro Paese, dove sono 300.000 i bambini impiegati nel lavoro minorile. Lo sfruttamento lavorativo minorile, che colpisce 152 milioni di bambini e ragazzi nel mondo, non risparmia neppure l’Italia dove, solo negli ultimi due anni, sono stati accertati più di 480 casi di illeciti riguardanti l’occupazione irregolare di bambini e adolescenti, sia italiani che stranieri. Numerose, seppure non ancora sufficienti, sono state le azioni di contrasto a questo tragico fenomeno messe in atto a livello nazionale ed internazionale: prime tra tutti la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Convention on the Rights of the Child), approvata nel 1989 dall’Assemblea Generale dell’ONU ed entrata in vigore nel 1990 e le Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Senza dimenticare infine che è la stessa Costituzione Italiana a recitare: “La repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione (…) la legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.” (art. 37), ricordando inoltre che la legge n.977/67, ancora vigente “Tutela del lavoro dei fanciulli e degli adolescenti” fissa a 15 anni l’età minima di ammissione a lavoro. Un fenomeno quindi drammatico e di proporzioni globali, che priva le bambine e i bambini, spesso reclusi, emarginati, esposti a sofferenze fisiche e psicologiche, della propria infanzia, dignità e vita.