Fondazione Angelo Vassallo, Italia Nostra Onlus e Precettoria di Gaeta “Sainte Jeanne d’Arc” dell’Ordine O.S.M.T.J. 1804 lanciano dal Golfo di Gaeta un appello accorato congiunto in merito a quanto è emerso a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia. Gli esponenti territoriali del sud pontino non intendono attivare alcuna strumentalizzazione politica e tanto meno partitica, essendo i loro sodalizi rigorosamente apolitici. Premesso quanto sopra, che era doveroso evidenziare, i firmatari del presente documento sottolineano che quanto accaduto a Bibbiano è solo la punta di un iceberg ancora in gran parte sommerso.

Evidenziano: “Indipendentemente dal loro indirizzo politico tutti i parlamentari italiani dovrebbero riservare attenzione agli eventi che accadono quotidianamente nelle diverse regioni del nostro Paese per porre fine agli episodi delittuosi che spogliano i bambini della loro dignità e della loro purezza. Il cantautore Povia in una sua canzone recita “Tutti i bambini fanno oh, dammi la mano perché mi lasci solo…” Partire dalle politiche sociali dei piccoli centri per risalire la corrente fino alle leggi dello Stato Italiano che devono essere riviste per garantire ai bambini i loro diritti, indipendentemente dal ceto sociale a cui appartengono. Ci troviamo di fronte a una normativa sugli affidamenti da rivedere in quanto spesso usata esclusivamente per fini speculativi e senza alcuno risultato individuale e sociale. Torturare i bambini per allontanarli dalle famiglie, violentarli psicologicamente, modificare i principi e l’ordine naturale delle cose demolisce la loro autostima e annulla la loro volontà. Non possiamo quindi delegare completamente a enti e amministratori, sovente incompetenti, la salute e il bene di tanti “nostri” figli e il loro futuro. Un giorno saranno adulti e genitori e si troveranno danneggiati se sono state influenzate le loro menti con artifici e infliggendo pene utili solo a sconvolgere il loro equilibrio psicofisico”.

Quindi sottolineano che i punti sui quali è necessario intervenire immediatamente sono: “Riforma degli assessorati alle politiche sociali delle Pubbliche Amministrazione, individuando per tali ruoli personalità che abbiano competenze e sensibilità per ricoprire tali incarichi; Partecipazione delle Forze di Polizia nelle valutazioni di assegnazione dei minori; Costituzione di una commissione esaminatrice con parere consultivo. I Tribunali dei Minori necessitano di nuova linfa, di un sostegno esterno rappresentato da specialisti dell’Arma dei Carabinieri, estranei da sempre a qualsiasi possibile collusione. Interrogarsi anche se vanno riviste le ragioni della loro esistenza e se non fosse preferibile costituire una Sezione Minori presso ogni Tribunale Ordinario che consenta un costante e reale contradditorio”.

Drammatica l’analisi: “Nelle favole di una volta apparivano orchi e streghe che mangiavano i bambini, in queste vicende riportate dalla stampa nazionale e dalle cronache giudiziarie ci sono altri orchi, che lucrano sulle vite altrui. Gli assistenti sociali, gli operatori sanitari, gli psicologi ricoprono ruoli delicatissimi e sono al di sopra di ogni sospetto e rigorosamente asettici e professionali nelle loro valutazioni; fondamentale quindi coinvolgere i medici neuropsichiatri infantili. Nessun bambino può essere tolto alla propria famiglia per motivi di povertà; affidarli a strutture terze costa cifre da capogiro e basterebbe molto meno per farli crescere a casa loro, aiutando e sostenendo economicamente e psicologicamente i loro genitori. A questo punto è necessario che venga monitorato ogni singolo caso dei cinquantamila bambini tolti in Italia alle famiglie; un giro di “affari” da un miliardo e mezzo di euro. Ricordiamoci che un italiano su cinque versa in stato di indigenza, il 20% della nostra popolazione: è facile in questo “mare” trovare potenziali vittime. Quando si tratta di bambini e di anziani, categorie indifese, abbiamo il dovere di mantenere alta l’attenzione, tenere viva la discussione e agire: in sostanza fare giustizia”.

In sisntesi: “Necessario, ormai, istituire una Commissione d’Inchiesta sugli allontanamenti dei minori dalle famiglie e gli affidamenti nelle comunità. Non chiediamo giustizia solo su quanto è successo ai bambini in provincia di Reggio Emilia, che – ribadiamo – è solo la punta di un iceberg, ma vogliamo verità e trasparenza per tutte le Bibbiano d’Italia. Questo nostro appello viene inoltrato “personalizzato” a un parlamentare italiano per ogni formazione politica di rilevanza nazionale perché si faccia nostro portavoce e ai segretari nazionali dei partiti stessi perché si dedichino a questa tematica che ha bisogno di verità. Il nostro sarà un sassolino nello stagno ma se ognuno facesse lo stesso l’acqua non sarebbe più un pantano.  Chiediamo infine che come avvenne per il caso di Regeni trucidato in Egitto i Comuni vogliano ospitare sui balconi comunali uno striscione in cui si sia evidente la ricerca di verità e giustizia”. Il documento è firmato per la Fondazione Angelo Vassallo dal referente provinciale dottor Erminio Italo Di Nora, per Italia Nostra Onlus – Sezione del Golfo di Gaeta da chi firma il servizio giornalistico e per la Precettoria di Gaeta “Sainte Jeanne d’Arc” dell’Ordine O.S.M.T.J. 1804 dal cavaliere Luca di Tucci.