Sequestrate oltre 400 bombole. La Guardia di Finanza ha scoperto un commercio illecito di G.P.L. nell’agro pontino Nei giorni scorsi, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha
coordinato l’esecuzione di una complessa attività di servizio nel settore della
commercializzazione e distribuzione di carburanti che ha portato al sequestro di oltre 400
bombole illecitamente detenute da tre società casertane.
Le indagini, condotte dai finanzieri della Compagnia di Capua sotto la direzione della
Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno consentito di individuare
nell’alto casertano e nell’agro pontino diversi operatori economici coinvolti nell’illecita
commercializzazione di bombole riportanti il proprio marchio da parte di imprese non
autorizzate.


Sequestrate oltre 400 bombole. La Guardia di Finanza ha scoperto un commercio illecito di G.P.L. nell’agro pontino Sulla scorta degli accertamenti investigativi, l’accesso effettuato presso i depositi di
stoccaggio delle bombole e le conseguenti ricerche hanno consentito di rinvenire oltre 400
bombole non solo detenute, imbottigliate e commercializzate in assenza di autorizzazione
rilasciata dall’azienda titolare del marchio ma anche non a norma, in violazione alla
legislazione in materia di “proprietà e collaudo sicurezza”.
In particolare, sulle bombole erano stati apposti dei sigilli di sicurezza simili a quelli in uso
alla società denunciante, per trarre in inganno il consumatore sulla qualità del prodotto.
I titolari dei depositi sono stati deferiti alla Procura della Repubblica per frode nell’esercizio
del commercio, appropriazione indebita e rimozione od omissione dolosa di cautele.

ARTICOLO CORRELATOFormia: 5 imprenditori nel mirino della Finanza. Sequestrata una BMW X6 e varie quote societarie. L’aggiornamento – Lo scorso dicembre i militari della Guardia di Finanza del Gruppo Formia avevano dato esecuzione ad un sequestro preventivo di beni mobili e immobili per 224 mila euro, all’esito di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Cassino, ed al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura di Cassino. I destinatari furono cinque imprenditori del luogo e due società.  Si trattava di un’attività investigativa che aveva permesso, attraverso l’esame di indicatori di rischio fiscali ricavate dalle banche dati in uso alla finanza, di ricostruire un giro di false fatture realizzate con il sistema delle “frodi carosello” e utilizzando una delle due società coinvolte come “cartiera”. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.