Formia: 5 imprenditori nel mirino della Finanza. Sequestrata una BMW X6 e varie quote societarie. L’aggiornamento – Lo scorso dicembre i militari della Guardia di Finanza del Gruppo Formia avevano dato esecuzione ad un sequestro preventivo di beni mobili e immobili per 224 mila euro, all’esito di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Cassino, ed al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura di Cassino. I destinatari furono cinque imprenditori del luogo e due società.  Si trattava di un’attività investigativa che aveva permesso, attraverso l’esame di indicatori di rischio fiscali ricavate dalle banche dati in uso alla finanza, di ricostruire un giro di false fatture realizzate con il sistema delle “frodi carosello” e utilizzando una delle due società coinvolte come “cartiera”.

Formia: 5 imprenditori nel mirino della Finanza. Sequestrata una BMW X6 e varie quote societarie. L’aggiornamento – I reati ipotizzati dall’autorità giudiziaria, in capo ai 5 imprenditori individuati come amministratori di fatto e di diritto, erano di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti, relativi negli anni d’imposta 2019 e 2020. L’IVA evasa, ad avviso della Pubblica Accusa, sarebbe stata pari a circa 250.000,00 euro.  Venivano, quindi, in esecuzione dell’ordine del G.U.P. Cassinate, poste sotto sequestro varie quote societarie e polizze assicurative per un valore di circa 75 mila euro e, soprattutto,  un’auto di grossa cilindrata, Bmw modello X6.

Formia: 5 imprenditori nel mirino della Finanza. Sequestrata una BMW X6 e varie quote societarie. L’aggiornamento – Proprio avverso il provvedimento di sequestro della BMW X6 proponeva ricorso al Tribunale per il Riesame di Frosinone la difesa, rappresentata dagli avvocati Vincenzo Macari e Matteo Macari.  In data odierna, il Tribunale del Riesame di Frosinone, presidente dott. Francesco Mancini, a latere dott.ssa Francesca Proietti e Silvia Fonte Basso, scioglieva la riserva accogliendo le doglianze difensive e revocando il decreto di sequestro preventivo dell’autovettura di grossa cilindrata, disponendo l’immediata restituzione al legittimo proprietario. Contestualmente, proprio la Procura di Cassino, rivisitando gli originari asserti accusatori, riteneva di stralciare la posizione processuale di due dei cinque indagati, ovvero la proprietaria della vettura di grossa cilindrata ed il di lei marito, richiedendone l’archiviazione.