Salvatore Di Ciaccio viene ricordato in modo commosso dalle sigle di centro sinistra presenti nella città di Gaeta. Per la Coalizione, Silvio D’Amante, Insieme con Silvio D’Amante, Movimento 5 Stelle Gaeta, Movimento Progressista Demos, Insieme per Gaeta osservano: “La Coalizione “Insieme con Silvio D’Amante” ha perso un amico. Il 15 ottobre è venuta a mancare una persona speciale, Salvatore Di Ciaccio. Persona speciale perché ricca di indubbie qualità ben note a tutti coloro che hanno avuto l’onore ed il piacere di frequentarlo. Non bastano a comprenderne la dimensione umana aggettivi come serio, onesto, scrupoloso. Salvatore  ha dedicato la sua vita alla  professione, al sociale ed alla politica con uguale impegno e con la medesima serietà. Stimato professionista è stato geniale cofondatore ed attivo organizzatore dell’associazione GAETAVOLA che ha realizzato  eventi straordinari e memorabili in questa città. È stato leale collaboratore del Sindaco Raimondi per l’intero suo mandato rivestendo la carica di vice Sindaco con deleghe assessorili di grande spessore come alla Cultura, ai sevizi sociali.  Ruoli ed incarichi che ebbe ad accettare, violentando la sua riservatezza, per amore autentico della sua Città”. Tra coloro che lo hanno conosciuto e frequentato in quella esperienza amministrativa, il Segretario Generale Avvocato Izzi lo ricorda così: “Salvatore sfuggiva da ogni arroccamento dogmatico perché era alla continua ricerca di un “sapere” che non fosse già precostituito; Sfuggiva il luogo comune, l’approssimazione spacciata come verità mentre la sua verità la ricercava nel dialogo continuo con i suoi interlocutori e,  per questo suo modo di essere, a volte poteva apparire molto duro nei rapporti interpersonali ma questa presunta durezza nascondeva, semplicemente,  la necessità ineludibile di non accettare soluzioni dogmatiche ma la necessità di trovare, insieme, la strada e le soluzioni giuste. Aveva perciò un carattere e una forte personalità che a qualcuno poteva rendere difficile interloquire con lui ma, nella pratica quotidiana, senza chiedere nulla o sentirsi superiore, tutta la sua azione era indirizzata a valorizzare le persone e alla effettiva attuazione del bene pubblico comune Anche quando era destinatario di veri e propri torti aveva la capacità di non deprecare gli altri, di non indugiare in un falso moralismo e, se si rendeva conto che era lui che aveva sbagliato, aveva la capacità di essere in grado di imparare dai suoi stessi errori e di porvi rimedio”. Conclude Silvio D’Amante: “Condividiamo queste riflessioni e noi ricordiamo Salvatore anche per il suo humour colto e prezioso perché fondato su un sapere molto profondo, vasto e mai ostentatamente esibito ma rivelato con allegria ed ironia nel dialogo Le sue frequentazioni morali, oneste, sempre indirizzate al raggiungimento del bene comune erano indistinte tra morale laica e religiosa in quanto, per lui esisteva una sola morale: quella concretezza quotidiana contro il perbenismo di facciata e finalizzata a dare spazio al progresso e ai valori fondanti dello spirito umano. La morte è arrivata improvvisa ed inattesa e ci lascia dolorosamente attoniti e sgomenti. Addio Salvatore”: