La fuga dall’Italia in cerca di opportunità, le cifre di Migrantes  – “È palese, dunque, che ci si trovi di fronte a una nuova importante questione giovanile italiana”. A lanciare l’allarme é la fondazione Migrantes che, nel nuovo Rapporto Italiani nel Mondo 2023, delinea le ragioni della fuga dei giovani italiani all´estero.  In primo luogo, ad emigrare sono soprattutto giovani nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni. 

Le ragioni? Mancanza di reali opportunità, secondo il rapporto. In particolare: “In Italia, i giovani e i giovani adulti, sempre più numerosi, non trovando margini di partecipazione all’interno dei propri territori di appartenenza, vanno alla ricerca di spazi di protagonismo altrove, di luoghi che rispondano alla loro fame di vita e di crescita personale e professionale”.  E dove si va? Verso il Nord, sicuramente, con un aumento degli arrivi, ma all’estero prevalentemente. In base ai dati dell´AIRE, il registro degli italiani residenti all ́estero, sono quasi sei milioni gli italiani che vivono fuori dalla penisola. 

A preoccupare è il collasso sociale che sta prendendo piede nel Meridione. Infatti, il 46,5% dei quasi 6 milioni di italiani residenti all’estero è del Sud. Il 15,9% delle sole Isole, il 37,8% del Settentrione, il 19,1% del Nord Ovest e il 15,8% del Centro. Un esodo cresciuto dal 2006 del +91%.  Il 75,3% di chi ha lasciato l’Italia per espatrio nel corso del 2022 è andato in Europa; il 17,1% è, invece, arrivato nel continente americano (il 10,5% nell’America Latina) e il 7,4% si è distribuito in tutto il resto del mondo.

La fuga dall’Italia in cerca di opportunità, le cifre di Migrantes  – Il 16,4% di quanti migrano nel continente europeo, sceglie il Regno Unito; il 13,8% la Germania; il 10,4% la Francia e il 9,1% la Svizzera. I primi quattro paesi, tutti europei, raccolgono il 50% del totale delle partenze. Si va via principalmente dalla Sicilia, oltre 815 mila a lasciare. Seguono – restando al di sopra delle 500 mila unità – la Lombardia (quasi 611 mila), la Campania (+548 mila), il Veneto (+526 mila) e il Lazio (quasi 502 mila). É interessante notare quasi la metà di questi sei milioni di italiani all’estero sono donne. In realtá, sempre piú donne, secondo il Rapporto, decidono di lasciare il paese in cerca di opportunità. 

“A differenza di quanto è avvenuto nelle precedenti ondate migratorie, in cui la tradizionale figura di donna migrante era spinta al trasferimento per riunire la famiglia e ricongiungersi agli uomini che l’avevano preceduta in cerca di fortuna, negli ultimi anni essa è stata sostituita da quella di una donna moderna e dinamica, motivata anche dalla prospettiva di una vita indipendente, di un maggior benessere economico e di una carriera professionale più gratificante. Proprio il discorso legato alla carriera sta spingendo molte donne, spesso con elevate competenze professionali, a spostarsi verso paesi con meno barriere di genere che ostacolano loro l’accesso alle posizioni di responsabilità, o ad alti livelli retributivi”. 

Mancanza di opportunità, basse paghe e assenza di meritocrazia, sono costanti in questa narrazione.  Una fuga che si fará sempre più preoccupante. Un’emorragia sempre più grave che bisogna fermare con una nuova visione di Paese.