La giornalista russa trentenne Darya Aleksandrovna Dugina è morta lungo la strada che stava percorrendo per rientrare a Mosca seguita a poche centinaia di metri dal padre su altra auto. E’ saltata in aria con un classico attentato di stampo mafioso. Lei come il padre era convinta sostenitrice della politica estera del presidente Putin. Ora sono tante le ipotesi che formulano gli osservatori stranieri che stanno a migliaia di chilometri di distanza dalla scena del delitto. Alcune ipotesi fantasiose sono persino offensive dell’intelligenza altrui. Il dato di fatto è che una giovane donna – giornalista scomoda – è stata assassinata. E noi italiani ne sappiamo qualcosa con i nostri magistrati fatti saltare in aria. Un dato desidero evidenziare: non leggo di espressioni di cordoglio e di solidarietà per la libertà di stampa negata. Vi sono giornalisti buoni e giornalisti cattivi? Questi ultimi non meritano neppure espressioni di umano e cristiano cordoglio