Fu un buon mediano del Brescia e del Genoa

Il calcio di una volta era soprattutto raccontato, non come quello di oggi parlato, straparlato 24 ore su 24. Storie che evocavano sensazioni di colori, odori; storie narrate in fumosi bar, con gioia o malinconia. Prima di rincasare, la sera ci si fermava in una caffè, due chiacchiere tra amici e tra carte o biliardo si discuteva di partite. Tempi passati, direbbe qualcuno! Stiamo, però, ancora qui a rimpiangerli.

Di questo poetico calcio faceva parte Berardo Frisoni, di ruolo mediano. Vita difficile, quella dei mediani e non tutti vincono il mondiale come Oriali. Quelli degli anni Trenta, poi, andavano su tutti i palloni, grande fiato, e se scartati ritornavano subito sull’attaccante come quando un bisonte carica un lupo per difendersi. Così era Frisoni, la cui carriera trascorse soprattutto nelle file del Brescia e del Genoa.

Gli anni col Brescia

Con la Leonessa giocò anche il fratello Evaristo, conosciuto come Frisoni II per distinguerlo dal primo. Nell’agosto del ’34 entrambi furono ceduti (Berardo al Genoa – a quel tempo Genova 1893 – ed Evaristo alla Roma) e non tornarono mai più a calciare insieme. Il Brescia negli anni Venti e nei primi del Trenta era una realtà importante del football e Berardo Frisoni rappresentò la migliore interpretazione della mediana di quella squadra che affrontava a viso aperto compagini più forti come la Juventus e l’Ambrosiana. C’erano anche altre squadre gloriose, ormai cenerentole del calcio moderno: Pro Vercelli e Triestina, tanto per citarne due. Di spiccate doti difensive seppe anche essere utile al reparto offensivo, collezionando circa sessanta reti in più di duecento partite. Nel suo primo campionato coi Biancoazzurri (1923-’24) si mostrò difensore energico. Alcuni di quella squadra, sbiadita dal tempo e che raggiunse la decima posizione, girone A, a fine campionato, parteciparono anni dopo anche ad una tournée negli Stati Uniti d’America: Pasolini, Bellardi, Giuliani e lo stesso Berardo Frisoni. 

Gli anni col Genoa

Oltre al già citato Brescia, il nostro mediano indossò la divisa del Genoa in due periodi, 1930-1933 e 1934-1935. La più antica società calcistica italiana e quella che all’epoca aveva vinto il maggior numero di campionati aprì le porte al nostro mediano per inserirlo in un forte organico. Positiva fu soprattutto la stagione 1930-’31, nella quale i genovesi chiusero il campionato quarti in classifica e batterono in un’amichevole il Ferencvaros Budapest per 3 a 1 (Genova, 28/12/1930).

Monsieur Frisoni, vecchio guerriero! Hai lottato contro degni rivali in tempestose partite; su terreni fangosi battuti da pioggia e vento o sotto il sole rovente, per te era indifferente.