Al 30 aprile 2023 i detenuti presenti nelle carceri italiane sono circa 56.700 con 9.000 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare, con un tasso di sovraffollamento pari in media al 119%. Nel solo anno scorso 2022 sono stati catalogati 72 suicidi: 4 della Polizia Penitenziaria, 16 Arma dei Carabinieri, 8 nella Guardia di Finanza, 3 dell’Esercito, 24 della Polizia di Stato, 8 della Polizia Locale, 5 guardia giurate, 2 Vigili del Fuoco, 2 dell’Aeronautica Militare e Marina Militare. Nel corso di undici anni dal 2011 al 2022 si sono registrate 78 morti tra gli agenti della Polizia Penitenziaria. Il suicidio e l’autolesionismo imperano tra i detenuti nelle carceri italiane. Tentati suicidi in 20 anni sono stati 14.840 con una frequenza media di 148 casi ogni 10.000 detenuti. Nel 2022 negli istituti penitenziari italiani si sono suicidati 84 detenuti. E’ il numero più alto da quando è iniziata la raccolta dei dati. Non si può affrontare il tema con superficialità o con frasi fatte. Paragonare il problema nel 2023 con 2 suicidi di gerarchi nazisti a Norimberga è semplicemente fuori luogo e fuori tema. Occorrono nuove carceri e nuove attenzioni al problema. Oggi Ferragosto vi è il clima della solitudine, del rimpianto, dell’angoscia in ogni cella. Ricordiamoci che sono esseri umani e che la Costituzione parla di rieducazione alla vita sociale.