L'azienda Minturnese

Il 20 Maggio si celebrerà la seconda Giornata Mondiale delle Api, istituita dall’ONU nel 2018 per ricordare il fondamentale ruolo che svolgono nel mantenimento dell’equilibrio naturale e che oggi rischiano di scomparire a causa della diffusione di pesticidi, dei livelli crescenti di inquinamento, delle coltivazioni a monocultura e delle pratiche di agricoltura intensiva. Questi piccoli insetti sono fondamentali per la vita del nostro pianeta, poiché senza le api, molto probabilmente scomparirebbero gran parte della varietà di piante, fiori e prodotti agricoli di cui noi stessi ci nutriamo. Le api infatti sono tra le protagoniste principali del processo d’impollinazione, ossia il trasporto di polline da un fiore all’altro che permette alle piante di potersi riprodurre. Inoltre questi straordinari insetti posso essere considerati una sorta di “sensore viaggiante” dello stato dell’inquinamento di un’area geografica. Ciò avviene attraverso la valutazione della mortalità di questo insetto, della quantità e della qualità del miele prodotto e, infine, ricercando, sulle api, la presenza di sostanze estranee (pesticidi, sostanze radioattive, fluoro, piombo, arsenico e zinco, per esempio). In questo modo è possibile rendersi conto con anticipo dello stato di salute di un territorio, prima che eventuali sostanze nocive manifestino, in modo deleterio, la loro presenza nell’ambiente. Ma l’uomo più di tutto ama questi insetti perché producono miele, cera, propoli e pappa reale. Nel nostro golfo sono presenti diverse attività di apicultura tra cui l’apicoltura De Meo a Maranola, l’azienda di Zinniti Francesco a Minturno e l’apicultura d’Angelis Ripepi a Fondi dove è possibile registrarsi per imparare le tecniche di estrazione del miele dai telaini dei melari, per poter poi produrre i mieli tipici delle zone collinari e montane del centro Italia come acacia, millefiori, castagno e melata, oltre ad altri prodotti derivanti dall’attività apistica (pappa reale, propoli, cera, idromele, sciami). Ma l’apicoltore oltre ad estrarre il miele imparerà soprattutto a conoscere e rispettare le api che vivono in alveari composti dai favi di cera e nei quali vive la regina, costantemente accudita dalle api nutrici, che depone le uova e garantisce il ricambio delle api e può decide di spiccare il volo per fondare una nuova colonia. La sua gestazione e la nascita sono ancora oggi un mistero della natura perché le uova dalle quali nasce una regina, o un’ape operaia, sono identiche ma dall’uovo nutrito esclusivamente con la pappa reale nascerà dopo sedici giorni una regina che potrebbe vivere anche fino a diversi anni. Mentre da quello nutrito per tre giorni con la pappa reale e in seguito esclusivamente con il miele nascerà, dopo ventuno giorni, un’ape operaia che potrà vivere dai quaranta giorni a un massimo di sei mesi.

Arnie dell’azienda “Ape Maia” di Minturno