Il Generale Roberto Vannacci con il suo libro “Il mondo al contrario” ha scritto tante cose dimostrando, però, ignoranza storica. I due più grandi condottieri della storia erano entrambi bisessuali: Alessandro Magno e Caio Giulio Cesare. Quando morì Efestione, con il quale Alessandro intratteneva una relazione omosessuale sin dall’adolescenza ed entrambi erano allievi di Aristotele, fece uccidere il medico curante Glaucia, per negligenza, distruggere il tempio di Asclepio, dio della medicina, e sterminare la tribù dei Cossei, sacrifici umani dedicati sempre a Efestione. Giulio Cesare era detto “l’amante di tutte le mogli e di tutti i mariti”. Ed entrambi sono stati i più grandi condottieri della storia, sino alla comparsa del principe Eugenio di Savoia – Carignano – Soissons nato all’Hotel de Soissons il 18 ottobre 1663. Si propone al Re di Francia Luigi XIV per la carriera militare nell’esercito francese. Il sovrano non lo accetta e poi commenterà che con la presenza di Eugenio tutti i paggi e i paggetti sarebbero stati in pericolo per la sua omosessualità. Eugenio non si demoralizza, prende il suo cavallo, i pochi spiccioli che possiede, alcuni ricordi di famiglia a lui cari e si dirige verso Vienna. Viene rincorso da un corriere del Re che gli ordina di rientrare a Parigi altrimenti saranno espropriati tutti i suoi beni. Ma tutti i suoi beni sono sul suo cavallo ed Eugenio si presenta all’imperatore austriaco Leopoldo I d’Asburgo che lo accoglie con viva simpatia. Il principe Eugenio vincerà tutte le sue battaglie fermando alle porte di Vienna e poi di Belgrado gli ottomani che dovettero rinunziare per sempre all’espansione in Europa. Eugenio era omosessuale soprannominato “Marte senza Venere” poiché sempre scapolo. Napoleone I lo considera tra i 7 grandi condottieri della storia dell’umanità. Ebbene un gay da solo ha fatto più cose di interi eserciti. Dobbiamo a lui se l’Europa è un’unione di popoli liberi e di fede cristiana.