Oggi 5 marzo 2020 sono 3.296 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 590 persone in più rispetto a ieri pari al 21,8%, mentre ieri l’aumento era stato del 19,5%. Per quanto riguarda i guariti, sono 414 in Italia, 138 in più di ieri, con un incremento del 50% (ieri la percentuale era stata del 72,5%). I morti sono 148, 41 in più di ieri, con un incremento del 38,3% (ieri invece del 35,4%). Il totale di chi ha contratto il virus è quindi di 3.858.

Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. Con due casi registrati in Valle d’Aosta il Coronavirus ha ufficialmente raggiunto tutte le regioni italiane. Diversi medici e infermieri in quarantena. Oggi è il primo giorno di applicazione del DPCM del Governo che stabilisce, tra l’altro, la chiusura delle scuole. È di oggi, inoltre, la notizia che dal governo è arrivato il via libera al rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari previsto per il 29 marzo.

In Cina intanto le vittime hanno superato quota tremila secondo in nuovi dati diffusi. Il totale dei contagi nel Paese è di 80.409 casi confermati. La Presidenza del Consiglio dei Ministri evidenzia che per prevenire il contagio e limitare il rischio di diffusione del nuovo coronavirus è fondamentale la collaborazione e l’impegno di tutti a osservare alcune norme igieniche. Nel DPCM pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 marzo è chiesto a scuole, università e uffici pubblici di esporre le seguenti misure di prevenzione igienico sanitarie, e ai sindaci e alle associazioni di categoria di promuoverne la diffusione anche negli esercizi commerciali (dalle farmacie ai supermercati).

Le raccomandazioni

  1. Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
  2. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
  3. Evitare abbracci e strette di mano.
  4. Mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro.
  5. Igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie).
  6. Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva.
  7. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.
  8. Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce.
  9. Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.
  10. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
  11. Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

Perché le raccomandazioni di distanziamento

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sottolinea che queste misure di distanziamento sociale “hanno lo scopo di evitare una grande ondata epidemica, con un picco di casi concentrata in un breve periodo di tempo iniziale che è lo scenario peggiore durante un’epidemia per la sua difficoltà di gestione”. Spiega l’ISS: “Nel caso del coronavirus dobbiamo tenere conto, inoltre, che l’Italia ha una popolazione anziana, peraltro molto più anziana di quella cinese, e bisogna proteggerla il più possibile da contagi. Le misure indicate dalle autorità quindi vanno seguite nella loro totalità”. Tra queste tutelare al massimo le persone ultra settantacinquenne se sane e quelle ultra sessantacinquenne se hanno già malattie croniche.