Formia, Gaeta, Minturno: In pericolo il lavoro e il sostentamento di 500 famiglie – Erminio Italo Di Nora, è un autentico innamorato del “suo” mare e della pesca, nobile arte praticata da millenni nel nostro Golfo. Ebbene da autentico esperto qualificato nel comparto lancia l’allarme: “Si sa che, a volte, l’Europa è poco sensibile alle tradizioni. L’ultima spallata alla nostra identità riguarda la pesca a strascico che, secondo Bruxelles, nell’arco di pochi anni (per la precisione entro il 2030), dovrebbe essere abolita. Una decisione che, se confermata, metterebbe a rischio l’esistenza della gran parte dei pescherecci italiani in attività. Sicuramente sarebbe una pietra tombale sulla marineria del Compartimento di Gaeta, dove la pesca a strascico è una tradizione ma anche una fiorente attività imprenditoriale: 500 famiglie circa traggono il loro sostentamento da questa attività.

Formia, Gaeta, Minturno: In pericolo il lavoro e il sostentamento di 500 famiglie – Nasce da una iniziativa italiana, capitanata dalle principali organizzazioni della pesca e dei lavoratori, il fronte dei produttori europei contrari alla proposta della Commissione UE che mira ad eliminare progressivamente la pesca di fondo, come lo strascico, in tutte le aree marine oggetto di protezione entro il 2030. L’Europa ancora una volta propone regole insostenibili per le imprese di pesca perché punta a vietare uno dei sistemi di pesca più importanti in termini di volumi e fatturato.  Dallo strascico arriva il 33% del prodotto ittico nazionale per un valore pari al 46% del fatturato totale, e che riforniscono la maggior parte di quanto viene venduto nei nostri mercati ittici”. Erminio Italo Di Nora conclude osservando che: “La proposta europea è pericolosa non solo per l’economia ittica ma anche per l’ambiente visto che, se dovesse andare in porto, spalancherebbe le porte all’importazione da paesi extra europei dove la pesca viene praticata senza seguire le nostre stesse regole in termini di sostenibilità, tracciabilità e sicurezza alimentare. La cooperazione ricorda che quasi 451.000 chilometri quadrati delle acque marine dell’UE sono state protette come aree marine di Natura 2000, un aumento del 2% rispetto al 2019 e del 58% rispetto al 2015”.