“Con poche cose e tanto cielo”: sul set del docufilm girato, tra l’altro, a Maranola e Fondi – Fondi, Maranola, Castro dei Volsci e tanti altri comuni: questi sono i luoghi che fanno
da sfondo al docufilm di Enzo e Loreta Carnevale, un affresco cinematografico che
cattura l’essenza della vita quotidiana e della vita contadina tra gli anni ’50 e ’70.
“Con poche cose e tanto cielo” è molto più di un semplice documentario; è un
viaggio emozionante nei meandri delle tradizioni, delle consuetudini e delle sfide
affrontate dalla popolazione contadina in un periodo cruciale della storia.


Il regista Enzo Carnevale, con uno sguardo sensibile e, a tratti, sarcastico, si è
immerso completamente nella realtà contadina, cercando di documentare non solo il
lavoro della terra ma anche le sfumature di gioia e le sfide quotidiane. Attraverso il
suo obiettivo, il docufilm promette di far rivivere le emozioni di un’epoca di
transizione, in cui le comunità agricole si trovavano ad affrontare i cambiamenti
sociali ed economici.


Le riprese, attualmente in corso presso Fondi, Maranola, e Castro dei Volsci, hanno
coinvolto una troupe eclettica, con la partecipazione di attori del calibro di Salvatore
Misticone e poi di Loreta Carnevale, Umberto Del Prete, Sara De Felice, Romolo
Martufi, Flora Ruocco e Maria Rosaria Palmieri. Il contributo del Gruppo Polifonico
Choralia e dei cantanti Gabriele D’Amico e Giulia D’Alessio, insieme alle riprese di
Michele Lo Giudice e la fotografia di Gianni Spirito, aggiungono un tocco artistico
unico al progetto.
Il docufilm non solo celebra la resilienza della popolazione contadina di quegli anni,
ma fa anche emergere le tradizioni culinarie, le relazioni sociali e le sfide quotidiane.
La sceneggiatura, curata da Enzo e Loreta Carnevale, promette un racconto
avvincente e autentico che farà rivivere al pubblico un pezzo spesso trascurato della
storia italiana.


Il coinvolgimento delle comunità locali di Formia e Castro dei Volsci, insieme alla
collaborazione con il Parco degli Aurunci, la ProLoco di Formia e il museo di Piana
delle Orme, dimostra l’importanza di preservare e condividere queste storie che
hanno plasmato l’identità della regione.
In conclusione, “Con poche cose e tanto cielo” non è solo un documentario; è un
tributo alle radici profonde della vita dei nostri nonni e alle persone che hanno
forgiato la storia con le loro mani. Un’opportunità per il pubblico di connettersi con il
passato, di vivere le emozioni di un’epoca ormai lontana.