Formia: deontologia, pregiudizi e bufale giornalistiche. Successo della Polizia nonostante i polveroni – Il giornalismo è definito anche quarto potere in riferimento alla funzione dei mezzi di comunicazione di massa come strumenti della vita democratica che si basa sui poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario.

Un potere si esercita con prudenza e con intelligenza, il giornalismo per essere credibile deve sempre, prima di pubblicare, controllare le fonti. Sull’episodio della bambina di 6 anni di Formia e sul suo presunto rapimento si è assistiti da una parte all’invito del Commissariato di Polizia di Stato di Formia al riserbo e a non intralciare le indagini con fughe di notizie prive di ogni fondamento.

Ebbene rispettosi del lavoro di un dirigente valido e professionale come Aurelio Metelli e di tutti i suoi uomini noi non abbiamo pubblicato alcunché pur essendo a conoscenza di quanto si dava per accaduto. Nessun diritto letterario come qualcuno ha reclamato pubblicando. Noi non abbiamo pubblicato poiché non andava alimentato il panico tra residenti e villeggianti.

Finale: una bambina che usa un’espressione fuori luogo, un extracomunitario che si arroga un diritto che non ha. Nessun bianco o nero che sia può toccare un minore di 6 anni, che, oltretutto, è per legge incapace di intendere e di volere. Opportuna la denunzia a piede libero per violenza privata.

Certamente un deterrente per coloro che credono di potersi fare giustizia da soli. Una vicenda ora all’esame dell’autorità giudiziaria del Tribunale di Cassino. Un plauso per tutti gli uomini e le donne della nostra Polizia di Stato, da sempre “al servizio dei cittadini”.