Dopo un mese dalla petizione, lanciata dall’Associazione Formiaè, nella quale veniva chiesto di estendere l’orario d’apertura della Biblioteca Comunale anche al sabato mattina, finalmente la proposta è stata accolta dal Comune di Formia con grande soddisfazione di Formiaè che scrive: “La presenza di una rete diffusa di luoghi di aggregazione pone un argine importante alla povertà educativa e sociale della città. Talvolta manca la consapevolezza di quanto la Biblioteca non sia solo un luogo di studio. Rappresenta un punto di incontro per i giovani della città, un luogo dove ritrovarsi insieme. Offre a tutti un posto sicuro dove studiare o leggere, o anche solo incontrarsi con gli amici. È un aspetto che molto spesso viene sottovalutato: molti ragazzi vivono in case dove manca una stanza per studiare, dove non è possibile ospitare i compagni. Per queste e molte altre ragioni ci siamo fatti promotori della petizione #OpenBiblio, abbiamo dato voce a 400 ragazzi che chiedevano di prolungare l’orario di accesso e di aprire il sabato mattina. Con determinazione abbiamo ribadito l’intenzione di inserire al centro dell’agenda politica il diritto allo studio, la formazione e la cultura come veicoli di inclusione sociale. A distanza di qualche mese non possiamo che ritenerci soddisfatti, la Biblioteca sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00 e il sabato mattina dalle 8:30 alle 12:30. È bastato un ordine di servizio e dal 22 giugno 2020 tanti ragazzi formiani possono finalmente ripopolare le scalinate della biblioteca anche il sabato mattina”. E dopo aver conquistato questa battaglia, Formiaè non si ferma e lancia una nuova proposta in cui si chiede di rendere la Torre di Mola, oggi quasi sempre chiusa, un luogo fruibile in cui poter poter ospitare attività culturali. Ma l’idea è ancor più ambiziosa per Formiaè che scrive: “Adesso siamo chiamati a compiere un ulteriore sforzo, a riabitare “culturalmente” la Torre di Mola. Creare a Formia la “Casa della Cultura” un luogo fisico dove creatività, arte, studio, laboratori, esposizioni, spettacoli, workshop e attività di coworking possano convivere. Crediamo sia possibile. Ci sarà la volontà politica per farlo?”