E’ stato ritrovato nei pressi di uno stabilimento balneare di Terracina Zeeshan, il bambino pakistano che nel pomeriggio del 23 agosto 2020 aveva fatto perdere le proprie tracce lasciando la propria bicicletta legata nei pressi della Stazione di Fondi. Finalmente a distanza di un giorno la buona notizia che va a chiudere finalmente il caso accaduto a pochi giorni di distanza dalla tragica scomparsa di Gioele Mondello e sua madre Viviana a Messina, un altro caso mediatico che ha tenuto gli italiani con il fiato sospeso per tutto il mese di agosto fino al giorno del ritrovamento dei due corpi nelle campagne di Caronia.

Zeeshan, il bambino pakistano ritrovato a Terracina

E come dimenticare un’altra misteriosa scomparsa avvenuta nel nostro Golfo, in particolare a Formia. Parliamo del giallo della scomparsa di Marisa Busetto e del piccolo Mirko avvenuta nel lontano dicembre 1979. La donna, una modella trevigiana, si era trasferita insieme al suo piccolo a Vindicio per raggiungere un pescatore formiano con il quale aveva intrapreso una relazione sentimentale. Al momento della scomparsa, l’auto fu ritrovata in via “Clivella” (via Olivella, sempre a Vindicio). Nel 2017 durante la trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?” la sorella della vittima fece un nuovo appello per riaprire le ricerche e non dimenticare la misteriosa scomparsa di sua sorella e suo figlio.

Marisa Busetto e il piccolo Mirko scomparsi nel 1979

Mentre il 21 febbraio 2019 avvenne la scomparsa, lungo il litorale tra Gaeta e Sperlonga, dell’artigiano di 53 anni di Nettuno. Le ricerche dell’uomo si estesero anche in punti diversi rispetto a quello, una piazzola di sosta lungo la strada regionale Flacca, in cui l’uomo aveva lasciato la sua utilitaria ma del 53enne neppure una traccia.

Infine un episodio di scomparsa, che fortunatamente ebbe un lieto fine, si verificò il 22 giugno 2019 a Sabaudia, in cui un uomo ultracinquantenne si era allontanato dalla propria abitazione e fu ritrovato a Gaeta il giorno dopo dagli agenti di Polizia della Squadra Volante, i quali notarono l’uomo steso sul ciglio della strada sulla Flacca in apparente stato confusionale.

Questi sono solo alcuni casi, i più recenti, accaduti nel golfo di Gaeta e che si sommano alle 61.826 persone scomparse ancora da ritrovare in Italia. La maggior parte di loro, 45.028, sono minorenni, 1.627 hanno più di 65 anni. Lo rende noto il Viminale, nella ventitreesima Relazione del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, relativa al primo semestre 2020. Proprio il Commissario, Silvana Riccio, nel commento ai numeri, evidenzia che il “trend è crescente negli ultimi anni”, e che dunque il fenomeno ha raggiunto una dimensione che può considerarsi “fisiologica, e non più emergenziale”.

Per ritrovare le persone smarrite serve “un’azione coordinata con i prefetti” sul territorio, anche se il lavoro delle forze dell’ordine è sempre più efficace: dal primo gennaio 2020 a fine giugno, su quasi 5mila (4.833) denunce di scomparsa sono oltre la metà (3.052) le persone ritrovate. I numeri della Relazione prendono il via dal 1974, ovvero da quando in Italia è stata istituita una banca dati sulle persone scomparse.

Ogni uomo, donna o bambino scomparso merita di essere cercato e come scrisse uno degli autori più rappresentativi del poliziesco americano contemporaneo, lo scrittore statunitense Don Winslow, in una  citazione ripresa per introdurre la 21^ Relazione del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse del primo semestre 2019: «Alcuni scompaiono perché vogliono scomparire. Altri si perdono. Altri vengono rapiti. Ma tutti hanno bisogno di qualcuno che vada a cercarli».