La storia di Salvatore Amico, parrucchiere da uomo che da anni vive nel Regno Unito – “Perché sono partito per il Regno Unito? Perché ho trovato un paese amico. Un luogo gentile dove il senso di comunitá é ancora presente e fare business é semplice e a portata di click”. A raccontarcelo é Salvatore Amico, formiano che da ormai nove anni fa fortuna nel Regno Unito come parrucchiere da uomo. Ci ospita nel suo negozio a Earlsfield, sobborgo nel sud-ovest di Londra. “Un quartiere a misura di persona – mi dice – che mi ricorda un po ‘ Formia, la sua dinamicitá. Eppoi é vicino al centro di Londra.” Come ti sei ritrovato a Londra? “A Londra sono arrivato nel 2013, dopo che nel Regno Unito ci ero giá stato nel 2005. Ma avevo vissuto ad Ascot, nel Berkshire. Tuttavia, dopo questa prima esperienza, ho sentito che il Regno Unito potesse fare al caso mio”. Salvatore Amico, ma cosa ti ha spinto a partire? “Mi ha spinto la ricerca di qualcosa di nuovo. A 33 anni sentivo di aver bisogno di un luogo dove fossi piú valorizzato. Dove potessi realizzarmi. Così mi sono messo a cercare un lavoro da parrucchiere, prima a Roma e Milano, senza avere risposte, poi a Londra. Dove ho avuto immediatamente feedback positivo. A quel punto avevo giá acquisito sette anni di esperienza avendo lavorato con mio fratello, Daniele, da Amico Parrucchieri.”

Salvatore Amico in posa fuori il negozio di Earlsfield

Una professionitá che Salvatore ha raffinato anche lavorando per uno dei top 10 Barber Shop di Londra, “The Crew Experience” a Fulham. Sono stati anni di sacrifici. Ma poi é arrivata l’occasione che aspettava: rilevare l’attuale negozio e mettersi in proprio. “In Inghilterra aprire un negozio é molto facile. Mi ci sono voluti 20 minuti e 20 sterline. É stato talmente semplice, da sembrarmi sbagliato. E invece ho piacevolmente constatato che fare l’imprenditore qui é piú facile. Per le piccole imprese, in particolare, ci sono agevolazioni e un regime di favore. Ad essere stato complicato, all’inizio, forse é stato attrarre la clientela, guadagnarsi la fiducia della gente. In fondo, ripartivo da zero, ricominciavo in un paese straniero dove dovevo dimostrare chi ero. Una sfida particolarmente ostica se si pensa che il negozio si trova in un centro piccolo, su una strada appena vicino alla principale. Ma posso dire che grazie al cielo i risultati sono arrivati. Ho un negozio con cinque stelle in review e tanti clienti che mi apprezzano.” Un merito che Salvatore condivide con l’Italia e la sua cura artigianale. “Io mi sono buttato e ho creduto in me stesso, ma grande merito va anche agli insegnamenti della barberia italiana. Abbiamo una marcia in piú, non c’è niente da fare”.

Salvatore Amico

Ma non sono mancate le difficoltà, vero? “No, vero. Mi ricordo ancora quando sono arrivato e il mio datore di lavoro di allora, un imprenditore nel business delle piante e della barberia mi concesse di vivere al piano superiore del negozio, tra mobili stipati e piante.”

Hai mai pensato di tornare in Italia? “Onestamente, si. Anche se le condizioni che mi hanno fatto partire nove anni fa, sono quelle che non mi fanno ritornare. Anche se oggi, avendo vissuto all’estero, il mio sentimento verso l’italia é cambiato. Perché ti rendi conto che le cose cambiano. Alune dentro di te, altre fuori. Muta il tuo senso di appartenenza, acquista maggiore forza il senso di comunitá, apprezzi di piú il paese dal quale provieni. Peró Londra, devo ammettere, mi ha dato tanto, mi ha insegnato a non giudicare e a sentirsi veramente liberi e che le cose funzionano meglio se si rispettano le regole”.

Certo tutto questo ha un prezzo, vero? “Si, tutto questo richiede sacrificio. Il distacco da tutto, dal tuo posto di origine, dalla famiglia, dagli amici, dalle tue certezze, per ritrovare solo dentro di te le forze, il coraggio e le parole da dire a te stesso quando sei da solo. E, infatti, é stata proprio la solitudine la cosa più dura di questa esperienza. Anche se mi ha insegnato ad essere un pó piú amico di me stesso. Quando sei fuori bisogna sempre reinventarsi e adattarsi, andare incontro a sconfitte e vittorie. Allegria e tristezza. Non è un percorso fatto, ma è qualcosa che costruisci nel tempo e che richiede sforzo e persistenza. Ci vuole coraggio a vivere all’estero. Ma é un’esperienza che dovrebbero fare tutti e che mi ha permesso di capire che, in fondo, nella vita é questione di coraggio. Bisogna provarci, darsi quella occasione che ci spaventa, ma che in realtá é quell che ci fa cambiare la vita. Grazie a Londra ho capito che, in fondo, a volte basta solo davvero mettere la chiave nella porta giusta, per realizzare i propri sogni.”