LA VERGOGNA DEL CONCORSO ASL, ROSATO CHIARISCA E SI DIMETTA DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.

Il candidato sindaco per le elezioni amministrative del prossimo anno a Gaeta Antonio Salone e l’ideatore del suo progetto politico Luigi Zazzaro chiedono le dimissioni del presidente del Consiglio comunale di Gaeta Pina Rosato e invocano l’intervento della magistratura e della GdF su altri concorsi aperti in città.

Esordiscono Salone e Zazzaro: “era il 23 novembre 2020 ed erano passati solo pochi giorni dal 9 novembre precedente quando la Asl di Latina rese nota la graduatoria per i classificati a prendere 23 assunzioni a seguito di un concorso.

Una vergogna sulla quale già allora ci avevamo visto lungo alla luce delle risultanze abominevoli che oggi stanno emergendo dalle carte dell’indagine della Guardia di Finanza.

Fummo forse i primi a segnalare questa vergogna, un primato che non ci rende certo felici.

E la nostra attenzione non potemmo che concentrarla sulle figure politiche e in particolar modo sul presidente del Consiglio comunale di Minturno Giuseppe Tomao ma soprattutto su Matteo di Domenico, figlio della presidente del Consiglio comunale di Gaeta Pina Rosato, entrambi coinvolti nell’inchiesta perché beneficiari delle risposte alle domande del concorso che secondo le intercettazioni e le ipotesi accusatorie il presidente di Commissione Rainone gli ha passato e per questo è stato arrestato.

Appare a questo punto scontato – proseguono i due ex assessori – chiedere le immediate dimissioni del Presidente del Consiglio comunale di Gaeta Pina Rosato almeno fino a quando la posizione del figlio non sarà chiarita, in nome sia della vergognosa vicenda che riguarda il figlio, ma soprattutto nel rispetto dell’onore e dell’integrità che richiede il ruolo che riveste e soprattutto in ragione del fatto che la stessa Rosato è una dipendente della Asl.

Si dimetta e chieda scusa.

Non abbiamo nessuna intenzione di prenderci meriti per questa vergogna, ovviamente, e avremmo preferito sbagliarci, tuttavia, va precisato che il sistema è una prassi consolidata e nessuno dovrebbe meravigliarsi ma piuttosto smetterla di far finta di nulla.

Dalle carte emerge infatti un sistema “consolidato” e reiterato di “favori” e la presenza ingombrante della politica.

In questo caso la magistratura e le forze dell’ordine hanno fatto un eccellente lavoro e gli va detto grazie”.

A questo punto si registrano tesi e teoremi e accuse su altri concorsi che allo stato attuale Antonio Salone e Luigi Zazzaro non possono provare e non ci risultano inchieste in corso.

Pertanto come testata giornalistica non intendiamo – allo stato attuale – fare da cassa di risonanza.