Foto di bridgesward da Pixabay

“Il rimbalzo senza precedenti in un’apertura d’anno in cui si paventava un bilancio in rosso ancora più pesante del consueto, è senz’altro un segnale incoraggiante, tuttavia la ripresa nel breve viaggia a direzioni multiple – commenta il Presidente della Camera di Commercio Frosinone Latina Acampora – La circostanza che rispetto al triennio pre-covid (2017-2019) vede le cessazioni ridursi di circa ¼, su scala nazionale (27% a Latina e 38% a Frosinone) lascia intendere che, nel contesto condizionato dall’emergenza sanitaria, abbiano prevalso scelte di rinvio di decisioni di chiusura dei battenti, anche in relazione alla possibilità di accedere ai ristori, in una sorta di resistente apnea.

Si tratta, dunque, di esiti che impongono comunque cautela, in quanto le macroscopiche alterazioni delle dinamiche in atto sono senz’altro attribuibili ad un contesto in cui le serie storiche e i fattori stagionali si sfumano, in un tempo che è dettato dall’evento pandemico e ogni valutazione richiede un orizzonte temporale di osservazione più lungo.

I bilanci trimestrali positivi in entrambe le province, in netto recupero rispetto alle dinamiche riferite al primo quarto 2020, sono l’esito di dinamiche algebriche condivise in termini di minori cessazioni, mentre le iscrizioni mostrano un tono più accentuato in termini relativi in terra pontina.”

Gli esiti restituiscono un quadro che conferma la dominanza di alcuni segmenti di attività già emersa nel corso dell’annualità precedente; si replica infatti il maggior contributo della Costruzioni e dei Servizi di supporto alle imprese, seguiti dalle attività di Consulenza aziendale nel frusinate; altrettanto, in provincia di Latina oltre allo sprint dell’edilizia, si conferma la maggiore espansione delle attività di Pulizia e disinfestazione e, a seguire, ritorna la Consulenza aziendale.

A proposito di direzioni multiple, in tale quadro il settore turistico-ricettivo, tra i più colpiti dalle misure di contenimento dei contagi adottate, mostra un più evidente affanno; al riguardo, nel frusinate la ristorazione e i pubblici esercizi, sebbene contengano la perdita tendenziale, mostrano il deciso ridimensionamento delle nuove aperture. Diversamente, in terra pontina la Ristorazione mostra un bilancio positivo, in recupero rispetto al biennio precedente, mentre la performance dei pubblici esercizi si mantiene in area negativa ed in peggioramento su entrambe le annualità precedenti.

D’altronde le difficoltà delle attività turistico-ricettive, strettamente connesse all’incertezza del momento, sono evidenti con riferimento ai dati sulle previsioni occupazionali delle imprese restituite mensilmente dall’indagine Excelsior, che mostrano, senza distinzione territoriale, la flessione di gran lunga più accentuata per le attività turistico-ricettive dove mancano all’appello circa i ¾ degli ingressi pre-covid (rispetto a marzo 2019).

Premesso che la dimensione occupazionale dell’emergenza sanitaria attualmente ancora in atto ha restituito nel corso del 2020 il conto di circa il 30% di minori entrate complessive programmate dalle imprese pressoché a tutti i livelli territoriali, il confronto in serie storica riferito alle previsioni relative ai primi quattro mesi dell’anno in corso conferma dinamiche condivise, sebbene con accentuazioni diverse, di un recupero rispetto all’analogo periodo del 2020, nel corso del quale gli effetti sull’occupazione si sono manifestati con improvvisa efferatezza.

Alle incertezze in apertura d’anno, sono seguite dinamiche in recupero che nelle province di Frosinone e Latina si sostanzia nel contenimento della perdita complessiva quadrimestrale in termini di previsioni di nuovi ingressi, sebbene i livelli degli ingressi previsti siano ancora inferiori all’analogo periodo pre-covid (rispetto al 2019 intorno al -20%).

Tra i segnali più evidenti, inoltre, la maggiore vivacità dell’industria che mostra un avanzo oltremodo significativo in terra pontina (+49,3% rispetto ad aprile 2019), altrettanto nel frusinate (+25,0%) e su scala regionale (+38,0%), mentre i valori nazionali non mostrano significative variazioni. D’altronde, le attività terziarie risultano le più penalizzate, atteso che si assottigliano di oltre 1/3 le previsioni di ingresso nei servizi alla persona, mentre per il segmento del commercio la sottrazione è pari circa ad ¼.

Il che spiega l’effetto pandemia sulle figure “medium skill” (che comprendono gli Impiegati e le Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi), in deciso ridimensionamento, mancando all’appello ad aprile 2021 pressoché la metà del complesso di tale gruppo professionale a tutti i livelli territoriali, rispetto ai valori pre-covid (aprile 2019).