La mattina del 26 settembre il primo cittadino di Minturno in giunta intrattiene tutti i suoi assessori sulla decisione che intende assumere di ritirare loro le deleghe. La motivazione è che si avvicina l’appuntamento elettorale e lui intende sapere con chi potrà intraprendere la campagna elettorale sapendo di poter contare sul suo sostegno. Il sindaco Gerardo Stefanelli quindi sui social a ciel sereno annunzia che: “dal 21 giugno 2016 ad oggi, abbiamo fatto un lavoro straordinario per rimettere in carreggiata la nostra città. Riteniamo di aver raggiunto tanti obiettivi insieme alla nostra comunità: non è questo il momento né il luogo per ricordarli tutti. È giunto il momento di fermarci e individuare nuovi ambiziosi obiettivi immaginando la Minturno del 2030, e mettere in campo, conseguentemente, un’azione amministrativa ancora più stringente ed efficace”.

La giunta in carico dal 2017

E quindi: “per favorire una fase di riflessione ampia e il più possibile coinvolgente, ho deciso di azzerare tutte le deleghe precedentemente assegnate ai delegati esterni, ai consiglieri comunali e agli assessori. Per chiarezza e per evitare inutili discussioni, gli assessori restano assessori, ma in questo momento senza deleghe specifiche ed esclusive. Minturno cambia con il coraggio delle nostre idee!” Che cosa significa tradotto in un linguaggio non politichese? Possono andare a casa e lasciare spazio a nuovi personaggi (che già si sono impegnati con accordi elettorali per il 2021 con il sindaco) probabilmente gli assessori che non hanno un retroterra significativo in termini di consensi elettorali o di sostegno partitico o che possono avere mire autonome o che hanno già aderito a partiti lontani dalla sua maggioranza. Inoltre il primo cittadino ha azzerato gli incarichi ai delegati esterni e ai consiglieri comunali.

Il che significa un altro significativo pacchetto di incarichi. Chi rischia? Innanzi tutto bisogna chiedersi chi bussa alla porta del sindaco per entrare in maggioranza. Allo stato attuale in consiglio comunale le forze di opposizione sono alla frutta. In sostanza solo Tommaso Iossa (Fedele Sindaco) e Massimo Moni (Lega) portano avanti il ruolo per il quale furono eletti. Alcuni sono già accreditati in sostanziale maggioranza con il sindaco in carica. Non siamo nuovi a Minturno a tali situazioni. Ora Gerardo Stefanelli si è trincerato dietro a un silenzio rigoroso e gli analisti politici e i comuni cittadini hanno iniziato a fare il totonomine. Intoccabile il vice sindaco Daniele Sparagna e parimenti l’assessore Elisa Venturo, entrambi hanno aderito, certamente in condivisione con lui, a Italia Viva di Matteo Renzi, (vedere altro servizio su Magazine a pagina 8). Gli altri hanno tutti lavorato bene, ora entrano in gioco le valutazioni anticipate nel servizio. Il nuovo assetto potrebbe essere annunziato in occasione dell’assise civica del prossimo 7 ottobre.