Emilio Di Micco

Il Dott. Emilio Di Micco in una nota stampa rivolta alla nostra redazione comunica: “Nella campagna elettorale che si appresta ad iniziare, uno dei temi che dovrebbe essere al centro del dibattito politico sono i giovani, in particolare il loro coinvolgimento nella vita politica.

Obiettivo di una politica per i giovani a livello comunale è quella di facilitare il contributo dei giovani stessi alla vita della comunità. La scarsa partecipazione politica è più grave proprio nella fascia d’età che più avrebbe bisogno di buona politica, quella al di sotto dei 25 anni.

Il primo step per facilitare un cambiamento è proprio aprire alla loro partecipazione il tema delle politiche giovanili, cioè le politiche che li riguardano in primo luogo.

Mediante il dialogo, la classe politica può trarre beneficio perché si aprirebbe un canale diretto per la conoscenza delle aspirazioni e dei veri bisogni dei giovani. Questi ultimi, sebbene lontani dalla politica, mai come ora potrebbero essere interessati al futuro della loro città poiché il fenomeno dell’emigrazione giovanile attualmente rappresenta una questione abbastanza significativa.

Il perdurare della pandemia impone nuove visioni nei territori. Politiche che abbiano al centro i giovani, ponendo l’accento sulla funzionalità di dare partecipazione nella realizzazione di un futuro che vede le nuove generazioni come parte attiva del proprio percorso di crescita, formativo, lavorativo e sociale.

Per questo non c’è futuro per Minturno se non diamo ai nostri giovani la possibilità di contribuire a costruirlo.

Segnalo alcune proposte, auspicando che inizi una vera riflessione:

– L’istituzione di un Informagiovani che possa svolgere un ruolo informativo sulle opportunità di lavoro e sulla formazione in ambito regionale e nazionale, sfruttando strutture inutilizzate di proprietà del comune;

– Un’opportunità su cui riflettere è l’adesione alla Rete nazionale Italiana Eurodesk, la quale si occupa di informare, orientare e favorire l’accesso dei giovani alle opportunità europee in particolare nei settori della formazione, della mobilità internazionale, del lavoro e del volontariato;

– Ragionare sulla possibilità di attivare uno sportello informativo per il microcredito e l’autoimpiego per le attività che rientrano nel cosiddetto “SelfiEmployment”, il quale è uno strumento che permette di finanziare con prestiti agevolati a tasso zero, l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali, promosse da giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, attraverso un fondo gestito da Invitalia nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”;

– Istituzione di una “Consulta dei Giovani”, organismo con funzione consultiva nell’ambito di iniziative a sostegno delle attività a favore di giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni, con facoltà di presentare proposte agli organi dell’Amministrazione Comunale.

Sono un giovane cittadino, che da tre anni vive e lavora a Bologna, ma con uno sguardo sempre rivolto verso il proprio territorio, ho voluto approfittare di questo spazio per provare a lanciare qualche idea con la speranza che possa contribuire a stimolare il dibattito pubblico sul tema, al fine di gettare le basi per un Piano di rilancio delle politiche giovanili tramite un’azione inclusiva che coinvolga nel processo tutti gli attori impegnati nel mondo giovanile e diffondere presso i giovani la cultura della responsabilità verso la res publica.

L’innovazione nelle scelte si ottiene anche ascoltando e coinvolgendo nelle decisioni la parte numericamente minoritaria ma in prospettiva più importante della cittadinanza, quella giovanile.

Tutto ciò può avere importanti ricadute sulla dinamicità e la capacità innovativa, e quindi anche competitiva, della nostra città, ben oltre gli aspetti strettamente legati alle politiche giovanili.

La speranza è che, in vista dell’imminente campagna elettorale, si parli del tema giovani non come argomento utile per prendere qualche consenso, come di solito avviene, ma che se ne parli in modo concreto, con l’idea di considerare i giovani una risorsa preziosa per il “domani che verrà”.”