Ieri sera vi è stato il momento di distacco da Dafni Scotese, deceduto per un incidente stradale beffardo. L’ingresso in chiesa è stato commovente ed emozionante. Dalla casa di famiglia è partito un corteo ordinato e silenzioso che ha seguito la bara sino alla Chiesa di Santa Albina V.M. Qui a inizio della funzione un gruppo di amici lo hanno ricordato, evidenziando la sua bontà e generosità. Il parroco don Antonio Cairo che in mattinata si era recato a casa per confortare la famiglia ha avuto parole di incoraggiamento. E ha parlato della misericordia che in ebraico significa amare oltre ogni misura. Il nostro Padre Celeste conosce le nostre debolezze e i nostri peccati. Egli mostra misericordia quando ci accetta e ci aiuta a tornare alla Sua presenza. I genitori di Dafni erano distrutti. Papà Salvatore nell’abbracciarmi ha esclamato “lui doveva fare le esequie a me. Non è giusto”. In quella frase vi è tutto il senso del rapporto oltre alla vita che intercorre tra genitore e figlio. La mamma Anna è stata una insegnante di scuola primaria di eccezionale dolcezza, di cui il mio terzogenito – suo allievo – era innamorato perché affascinato dalla maestra che traboccava amore. Alle esequie sembrava un uccellino, legata alla bara del figlio esclamando “non lo vedrò mai più” E poco distante la nonna Elvira e gli zii Franco e Cinzia Astone, oltre alla sorella di Dafni la dolcissima Tiziana. Tutti noi siamo al loro fianco.