Ventosa, la vetrata della Madonna del riposo – Si terrà a Ventosa di Santi Cosma e Damiano, il giorno 10 settembre ale ore 18.30  lo scoprimento della nuova vetrata artistica della chiesa parrocchiale intitolata a San Martino di Tours e la celebrazione del 50 di ordinazione presbiterale di don Simone Di Vito, parroco a Ventosa dal 1 luglio 1972 al 3 luglio 1987.

Ventosa, la vetrata della Madonna del riposo –  L’opera moderna, dono del parroco emerito don Simone Di Vito, rappresenta la Madonna del Riposo con i santi Germano Vescovo e Benedetto da Norcia, realizzata su bozzetto dell’artista Antonio Verrico e prodotta dalla “Vetreria Finelli” di Roccamonfina (CE). Il 17 settembre, il parroco, che è praticamente un mito per la comunità, compirà i cinquant’anni di servizio parrocchiale presso San Martino in Ventosa. Tutto il borgo è già in festa per l’evento e don Simone ha pensato di lasciare traccia visiva della sua presenza nella parrocchia, donando proprio questa vetrata alla comunità. I fedeli, emozionati, non vedono l’ora di condividere con il loro mito una festa fatta di ricordi, che coincide con le festività dedicate alla Madonna del Riposo, nell’incantevole è il borgo di Ventosa, incastonato nel comune di Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina. Ma facciamo un passo indietro, andiamo all’origine dell’evento. Nel 2019, in occasione del bicentenario dell’elevazione a parrocchia della chiesa di San Martino di Tours, Antonio Verrico pubblicò il primo volume del libro “Il Respiro di Dio”, un cofanetto di memorie locali riguardanti Ventosa e tutti i comuni limitrofi, con il quale presentò uno studio su un’opera artistica quattrocentesca, la quale imperava sull’altare maggiore della chiesa citata e che andò dispersa durante le Seconda Guerra Mondiale.

Ventosa, la vetrata della Madonna del riposo – Essa era conosciuta con il nome di “Trittico Ligneo della Madonna del Riposo” dipinto su tre tavole di legno. Il Verrico, impegnato dalle sue ricerche per il libro, riesce a trovare un’immagine fotografica (che definire foto è un eufemismo, in quanto quasi impossibile da codificare ad occhio nudo) e con un lavoro di digitalizzazione grafica e di restauro, riesce a salvarne i tratti più importanti. Dal restauro contrastato si capisce che fu dipinta su un’unica tela tripartita in tre cornici architettoniche, solo dipinte, con panorami che fanno da sfondo ai tre personaggi rappresentati: la Madonna del Riposo, San Germano Vescovo e San Benedetto da Norcia. La tela ha un’impostazione geometrica alla maniera di Andrea Verrocchio, ma con la delicatezza del tratto Raffaelliano, e un particolare “Leonardiano”, quello delle madonne con la testa china. Un manierismo eccelso di una tela della quale potremmo far coincidere l’arrivo nella chiesa di San Martino di Tours in Ventosa prima della morte del conte Onorato Caetani dell’Aquila d’Aragona, avvenuta nel 1491, quando era feudatario Cola de Ianni de Verico (poi Verrico), antenato dell’autore del libro. La pala era quindi una tempera su tela di grandi dimensioni che fu anche restaurata nel 1823 dal pittore sancosimese Andrea Mattei (l774 – 1823), allievo di Sebastiano Conca, per una somma di quaranta ducati. Rispettando i canoni dell’iconografia del tempo, il Verrico ha tratto dalla foto i tratti ancora visibili che poi ha fatto convogliare in un bozzetto a colori tondo che la raffinatissima Vetreria Finelli ha magistralmente trasformato in una meraviglia per gli occhi, da non perdere.