Tragedia ieri mattina sull’isola di Ventotene, dove un giovane turista è morto annegato nelle acque del porto romano. La vittima è Lorenzo Guerrieri, un giovane di soli 20 anni, proveniente dalla capitale. Secondo una prima ricostruzione era su un’imbarcazione con un gruppo di amici, il ragazzo si è tuffato, erano circa le 10 -10,30, i ragazzi non lo hanno più visto risalire. Si sono immediatamente tuffati e hanno trovato Lorenzo esanime sul fondo, probabilmente colto da un improvviso malore. Lorenzo amava praticare lo snorkeling. Con questo termine si intende il nuotare in superficie, poche decine di centimetri, utilizzando il boccaglio o aeratore, in inglese Snorkel, con l’unico scopo di osservare il fondale marino con la rispettiva fauna. Chi pratica lo snorkeling è definito snorkeler. Lorenzo avrà avuto un malore improvviso che gli è stato letale, mentre intorno a lui il mare lo abbracciava con il suo fascino immortale. Una raccomandazione dei medici è spesso disattesa: andare a mare e tuffarsi solo in perfette condizioni fisiche e, inoltre, in caso di immersione è tassativo che dall’imbarcazione sia seguito costantemente in modo da attivarsi nel soccorso in tempo utile a un recupero del soggetto. Non è giusto morire a venti anni.