Nel mese di novembre 2022 si è parlato in Europa di una decuplicazione della presenza dell’ape girante resinosa cinese il cui nome scientifico è megachile sculpturalis detta ape gigante della resina. E’ originaria dell’Asia orientale, solitaria. Le femmine della specie nidificano nei fori che trovano o realizzano nei tronchi di albero. Prediligono il legno. Perché questa ape ha suscitato clamore? E’ un insetto dalla dimensione che può superare i 2 cm. Contrariamente a quanto si possa pensare per spostarsi sfrutta strade, porti e si trova a suo agio in città densamente popolate. Pare che non sia aggressiva o letale per l’uomo. Ne fu avvistata una a Verbania nel 2009 ed una ad Andria nel 2021. Chi si occupa di colture, di agraria e zootecnia ritiene che questa ape sia pericolosa per le specie autoctone poiché trasporta potenziali vettori di patologie virali che potrebbero ucciderle, con massiccia ricaduta sull’ecosistema.

L’ape gigante resinosa sta invadendo l’EuropaLe invasioni biologiche, sono una delle principali cause di perdita della biodiversità. Un primo studio in Italia è a cura del dipartimento di Scienze Veterinarie di Pisa e dell’Istituto Superiore Cobianchi di Verbania. Questo studio è stato pubblicato sul Bulletin of Entomology. C’è anche un sito che raccoglie gli avvistamenti delle varie specie di api: www.beewatching.it  Al dipartimento di Pisa si è aggiunto quello dell’Università di Bologna. Questo sito consente la mappatura degli avvistamenti. Qualora se ne avvistasse una nel nostro Golfo, si può segnalare attraverso il sito web. Fotografare e non sopprimere. Aiutiamo la ricerca.

ARTICOLO CORRELATO – Avvistato nel mar Tirreno il vermocane, detto verme di fuoco. Se toccato, è in grado di iniettare una tossina – L’ARPAT, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana comunica il monitoraggio del vermocane nel mar Tirreno: “Il cambiamento globale e l’aumento generale della temperatura delle acque marine stanno causando uno spostamento verso i poli nella distribuzione delle specie. Nel Mediterraneo, il continuo riscaldamento del mare sta favorendo alcune specie autoctone subtropicali portandole verso lo stato di invasive. Questi “invasori nativi” sono sempre stati presenti nei settori centro-orientali del Mediterraneo, più caldi, ma oggi stanno colonizzando anche settori nordoccidentali che, a causa del riscaldamento, stanno diventando sempre più adatti a queste specie. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.